Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Il muro di silenzi si sta screpolando»

default_image

  • a
  • a
  • a

Questanotizia mi rende fiduciosa che si possa arrivare finalmente alla verità». Natalina Orlandi, sorella di Emanuela è una donna combattiva, non ha mai perso la speranza. «Ho appreso la notizia dal Tg1. Ho subito chiamato mio fratello. Spero soltanto che sia una cosa positiva. Non ho mai perso la speranza. Ringrazio la procura di Roma e la squadra mobile che dopo 27 anni continuano a indagare. Che ci danno retta. Un crimine c'è stato e qualcuno lo ha commesso ed è ancora libero. Non è giusto anche per la società intera non solo per la famiglia Orlandi». Lei quindi crede nella pista dela banda della Magliana? «Qualsiasi novità e da qualunque parte venga è ben accetta». E le dichiarazioni di Ali Agca? «Agca cosa ha detto: Emanuela è viva e manderà le prove. Se le prove arrivano l'importanza è che si possa arrivare al fondo di questa storia. Agca o Minardi, crediamo a chiunque dia informazioni concrete su Emanuela. Aspettiamo nuovi sviluppi. Siamo fiduciosi nelle persone che continuano a indagare. Speriamo tanto». La mamma di Emanuela è troppo afflitta dal dolore per mostrare entusiasmo. «Dopo quasi 27 anni esce questa nuova storia - ragiona - Ma perchè non ne hanno parlato prima? Eppure di questa banda della Magliana non si parla solo da oggi. Perchè escono allo scoperto solo oggi? Dispiace solo che queste rivelazioni escano a distanza di così tanto tempo». Più diretto Pietro, il fratello: «Se questa persona è davvero implicata - spiega Pietro Orlandi - potrebbe identificare il sacerdote al quale, secondo il racconto dell'ex amante di De Pedis Sabrina Minardi, Emanuela fu consegnata». Mau.Pic.

Dai blog