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Adotta un consigliere: così riparte il Pdl

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C'è l'assessore che girerà i voti al proprio caposegreteria e chi alla fine deciderà di puntare invece su un cavallo già ben allenato. Ma c'è anche chi porterà una manciata di preferenze al nemico del proprio più acerrimo nemico. L'esclusione della lista provinciale di Roma sta creando uno tsunami all'interno del Pdl e, se non dovesse essere riammessi la strategia delle correnti locali è semplice: «adottare» un candidato della lista civica di Renata Polverini per non disperdere consensi e salvaguardare i propri interessi alla Pisana. Entro lunedì i giochi dovranno essere chiusi: la Corte d'Appello si pronuncerà oggi, il Consiglio di Stato domani e girare preferenze in due settimane (si vota il 28 e 29 marzo) è arduo. C'è chi la propria scelta già l'ha fatta. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, qualora dovesse venir privato dai giudici dei «suoi» Pietro Di Paolo e Marco Visconti, indicherebbe Gilberto Casciani, fuoriuscito dall'Italia dei Valori per confluire nel movimento vicino al primo cittadino «Amore per Roma». Decisione chiara anche per l'assessore capitolino alla Casa ed eurodeputato Alfredo Antoniozzi: i suoi voti dovevano andare a Massimiliano Maselli e a Massimo Cacciotti; a beneficiare dell'esclusione del Pdl sarà il caposegreteria Antonio Paris, candidato «di servizio» proprio contro Antoniozzi e Zingaretti, alla presidenza della Provincia nel 2008 per l'Mpa in ticket con l'allora capogruppo alla Pisana e in corsa per il Campidoglio Raffaele D'Ambrosio, oggi candidato nell'Udc, con cui lavorava in segreteria. Scelta di campo netta per il sottosegretario e coordinatore della campagna elettorale della Polverini, Andrea Augello. Il suo gruppo - originariamente orientato verso Luca Malcotti e Bruno Prestagiovanni - ha già avuto indicazione di sostenere a spada tratta Francesco Saponaro, altro ex Mpa, consigliere regionale uscente e già assessore alle Attività produttive con Storace, la cui candidatura nella lista civica è stata fortemente sostenuta dallo stesso Augello (che a breve indicherà anche una seconda preferenza) e dalle componenti imprenditoriali. Cristallina l'opzione del clan De Lillo. Stefano - senatore - e Fabio - assessore comunale all'Ambiente - avrebbero visto bene in Consiglio regionale il fratello Giuseppe a scapito di Nicola Palombi: se non sarà possibile vireranno decisi su Nicola Illuzzi. Probabile «split» di voti per Mario Baccini: i suoi cristiano-popolari prima del 27 febbraio sostenevano il fedelissimo Roberto Rastelli. L'ordine di scuderia, se la lista Pdl non verrà rimessa in gioco, sarà quello di appoggiare Renato Sodano. Anche se i soliti maligni sostengono che Baccini girerà una manciata di preferenze all'Udc Edoardo Calzoletti, uomo di Davide Dionisi e Lorenzo Cesa. Il motivo? Far scontare al nemico di sempre, il capofila locale centrista Luciano Ciocchetti (che porta Sbardella junior), gli sgarbi subìti ai tempi in cui entrambi si contendevano la leadership nell'Udc, avvantaggiando così Dionisi nella corsa alla segreteria regionale. Giochi aperti per Rampelli, Sammarco e Barelli. I rispettivi gruppi aspettano la decisione del Consiglio di Stato decideranno la propria strategia lunedì. Stimatissimo, nella lista civica Polverini, il luminare del San Camillo-Forlanini Massimo Martelli, apprezzato da Fabrizio Cicchitto e dai finiani Silvano Moffa e Domenico Gramazio: potrebbe essere lui l'outsider alle urne. Donato Robilotta conferma: «Lunedì riunirò i miei sostenitori e decideremo. La mia campagna elettorale va avanti. Certo, se il Pdl dovesse essere escluso.... Un nome? Stimo molto Massimo Martelli». Daniele Di Mario

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