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Olimpiadi 2020 ad alta tecnologia

Presentazione della candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020

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È riduttivo pensare che ciò che è in ballo sono 13 miliardi di euro (di cui 2 di fondi pubblici)- i fondi stimati se i Giochi vengono assegnati a Roma. Lo scrivono quasi tutti i quotidiani senza tenere conto che c'è una differenza profonda, anzi abissale, tra analisi finanziaria ed analisi economica. La prima computa i flussi di cassa monetari. La seconda stima gli effetti economici sulla collettività. Anche quelli dinamici, sulla struttura di produzione e d'occupazione. Ciò che è effettivamente in gioco è la trasformazione strutturale di Roma per diventare una delle maggiori capitali europee del 21simo secolo. Le Olimpiadi del 1960 cambiarono la struttura produttiva di Roma, con la costruzione di grandi collegamenti, di nuovi quartieri, e di impianti importanti in zone considerate periferiche. Un economista americano di rango, Charles Kindleberger, ha ricordato che sarebbe riduttivo chiamarle «Olimpiadi del mattone»; chiusero una fase, la ricostruzione, aprendo gli anni migliori del miracolo economico (che sarebbe durato sino all'autunno caldo del 1969). Parimenti, le Olimpiadi del 2020 hanno tutte la carte per essere le «Olimpiadi dell'alta tecnologia», come delineato nel Rapporto Marzano «Roma Porta dei Tempi», a cui ho avuto l'onore ed il piacere di collaborare: ben cinque dei suoi 12 obiettivi sono dedicati a questo tema, nella consapevolezza che se Roma non diventerà la capitale digitale tutto il resto d'Italia resterà indietro in modo irreversibile. Che le Olimpiadi del XXI secolo siano volano di alta tecnologia lo mostrano esempi lontani e vicini: i Giochi di Pechino del 2008 (secondo Steven Schwankert, uno dei maggiori esperti del settore, la Cina ha investito 400 milioni di dollari unicamente in apparati tecnologici per le gare - poi divenuti permanenti, nonché molla per la trasformazione tecnologica delle aree urbane dell'immenso Paese); i Giochi invernali 2006 a Torino, città che perdeva 20.000 abitanti l'anno, a ragione della contrazione del settore dell'auto, e del pertinente indotto, e da allora in crescita). Soltanto negli ultimi due anni sono stati pubblicati 40 saggi accademici (disponibili nelle migliori biblioteche telematiche) sul nesso tra Olimpiadi e trasformazione economica verso l'high tech. Ben lo sanno al Cnipa (il Comitato nazionale per l'informatica nella Pa) che riferisce al Ministro della Innovazione e della Funzione Pubblica, candidato a Sindaco di Venezia, e, naturaliter, legittimamente interessato che siano la Serenissima e dintorni a diventare il cuore dell'alta tecnologia in Italia. È un'occasione unica, infine, per il Campidoglio. Dal 2004, sulla base di uno studio commissionato dal Ministero delle Comunicazioni, Il Tempo documenta che la trasformazione economica dell'Italia (ed il relativo aumento di produttività e competitività) potranno avvenire unicamente tramite la digitalizzazione dei comuni e, quindi, la riduzione del più alto costo di transazione che devono pagare cittadini ed imprese: il tempo per sbrigare pratiche. La digitalizzazione dei comuni, inoltre, è essenziale perché la televisione digitale terrestre e la banda larga siano finanziariamente sostenibili nel medio e lungo periodo. Un anno fa, un lavoro di alcuni dipendenti del Comune di Roma, riassunto da Il Tempo, ha mostrato quanto si sta facendo in questa direzione (nonostante ostacoli di ogni sorta) negli uffici dell'amministrazione. Le Olimpiadi rappresentano il grimaldello per una svolta effettiva, migliorando già nel breve termine i servizi a cittadini ed imprese, e ponendo Roma non solo come la capitale digitale d'Italia ma anche come il polo high tech del Mediterraneo. Ciò che è in ballo, dunque, è una vera svolta che riguarda non soltanto Roma ma l'intera Italia. Per questo tutti coloro che amano l'Italia devono dare una mano affinché l'obiettivo venga raggiunto.  

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