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La Bonino spiazzata dal vantaggio

Emma Bonino

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Nessuno lo dice apertamente ma al Nazareno, nel Pd, in queste ore si sta sorridendo. La sospensione delle liste del Pdl e la bufera che si è abbattuta sul centrodestra, hanno ridato vigore alla sinistra che ora gode di un vantaggio inatteso. La posizione della Bonino è chiara: le regole vanno rispettate e se la presentazione delle candidature ha riscontrato alcune irregolarità non c'è ricorso che tenga, il centrodestra se ne faccia una ragione. La campagna elettorale della Bonino ieri ha virato sulla questione delle liste con la candidata e il segretario del Pd Bersani che si strappavano le battute in un gioco al rialzo. Si fanno circolare alcune cifre incoraggianti: i posti persi dal Pdl con l'assenza della lista a Roma sarebbero tra i 16 e i 17. Il peso del maggior partito di centrodestra in Regione è espresso per gran parte dalla Capitale e la prospettiva che restino fuori dal Consiglio regionale molti esponenti locali di primo piano spiana la strada a una vittoria radical-democratica. Questo il ragionamento che si faceva ieri nell'entourage della candidata radicale. «Voglio sperare che non ci pensino neanche a una leggina per riaprire i termini per la presentazione delle liste» tuona Bersani e la Bonino rincara la dose: «Se uno non riesce nemmeno a presentare le liste elettorali, poi è difficile riuscire a fare il grande manager...». E ancora Bersani: «Questo partito del predellino alla prima curva qualche problema l'ha mostrato». Parlando all'inaugurazione di un nuovo comitato elettorale in un quartiere popolare della Capitale, Bonino ricorda che per loro «la campagna elettorale è partita in salita, ma da parte dell'altro schieramento è stata data prova di sciatteria e impunità: ognuno pensa che le regole non servano, ma le regole ci sono e sembra che solo per i prepotenti e i potenti possano non essere seguite. Ma se - dice rivolgendosi ai cittadini presenti all'inaugurazione - vostro figlio ha un concorso il cui termine scade alle 15 e lui invece si presenta alle 16 non viene accettato. Così vale anche per il termine di scadenza delle gare d'appalto». La Bonino poi allarga il suo attacco al governo, alla maggioranza e al premier. «Viviamo momenti confusi da tutti i punti di vista, non solo in materia di legge elettorale - arringa - Il nostro è un Paese senza guida, lo si vede sia in campo economico che sociale, perchè la maggioranza e il presidente del Consiglio, di tutta evidenza, hanno altre priorità». Poi la candidata sprona i cittadini a dare il loro contributo per la campagna elettorale, perchè «il lavoro del solo comitato centrale rischia di non bastare e di essere solo un collo di bottiglia». Quando saluta i cittadini ironizza: «Fatemi andare, mi precipito a verificare liste e listini...» Ma dal centrosinistra arrivano alcune insinuazioni maligne nei confronti della radicale. L'incidente di percorso del Pdl avrebbe colto di sorpresa la candidata che tutto si aspettava meno di trovarsi all'improvviso in una condizione di vantaggio. In realtà, dicono i maligni, la Bonino puntava a ottenere un buon risultato, dando per scontata la vittoria della Polverini, e a tornare più forte in Senato. Tant'è che ad un certo momento era anche circolata l'ipotesi che fosse tentata di ritirarsi dalla competizione elettorale.

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