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La7 infedele Lerner: me ne vado

Gad Lerner

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Gad Lerner zittito da La7. Salta all'improvviso la puntata dell'«Infedele» prevista per le 21.10 di questa sera. Nello studio dell'ex direttore del Tg1 un tema che scotta, l'inchiesta sul riciclaggio di due miliardi di euro che ha coinvolto Fastweb e Telecom Sparkle. Una storia che imbarazza l'editore per il quale Gad lavora. Il divieto a Lerner di andare in onda in un secco comunicato della rete. «La7, nel rispetto del lavoro dell'Autorità giudiziaria, ha deciso di rimandare la messa in onda della puntata de L'infedele dedicata all'inchiesta sul riciclaggio». Al posto della trasmissione, un film.   Lerner non ci sta. «Esprimo il mio dissenso sul rinvio della puntata». Ma è lapidario. Salvo aggiungere che spiegherà oggi i motivi della sua irritazione. Sono nubi grosse che si addensano. E non sbaglia il direttore Lillo Tombolini a temere l'addio del giornalista senza peli sulla lingua. Non è stato Tombolini a prendere la decisione di cancellare il programma. L'azienda era stata informata ai massimi livelli del contenuto della trasmissione che era stata pianificata in ogni dettaglio. Anche gli ospiti erano stati resi noti. Sarebbero dovuti essere Nicola Gratteri, Francesco Micheli, Massimo Mucchetti, Cecilia Guerra, Vittorio Malagutti e Ugo Maria Tassinari. Tutto avallato, perfino i promo erano andati in onda. Poi il niet, improvviso e inaspettato. Invece dell'informazione libera e il pungolo di Lerner, un bel film. Dice Tombolini, prevedendo il peggio: «Sinceramente spero che Gad non si dimetta, perché di lui ho stima profondissima. «All'annullamento della puntata - tenta di argomentare - ha contribuito senza dubbio il nuovo regolamento sulla par condicio ma soprattutto il lavoro in corso dell'Autorità giudiziaria sul tema del riciclaggio che doveva essere al centro de L'Infedele. Ma questo è spiegato già nel comunicato de La7 e non c'è nulla da aggiungere». Quanto al fatto che al posto del programma andrà un film, il direttore de La7 spiega imbarazzato: «Non c'era proprio il tempo per poter mettere in piedi una nuova puntata tanto più con le complicazioni che il regolamento sulla par condicio introduce vietando la presenza di politici». Gad certo non incasserà il colpo. Che è un colpo alla libera informazione.  

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