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«Bonino non sia arrogante. Ricordi come finì Storace»

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Nelfrattempo faremo una mobilitazione generale per spiegare come sia sconcertante andare a votare senza la lista del Pdl». Fabio Rampelli, uno dei deputati del Pdl che fa parte del comitato elettorale della Polverini, è appena sceso dal palco a piazza San Lorenzo in Lucina in centro a Roma dove gli esponenti del centrodestra si alternano nella «maratona» per chiedere la riammissione della lista. «Proseguiremo anche nei prossimi giorni – spiega – fino a quando non verrà ristabilita la legalità». L'accusa, arrivata da più parti, è che abbiate agito con un po' troppa leggerezza. È così? «No. Stiamo ai fatti. E i fatti dicono che i nostri responsabili erano dentro gli uffici alle 11,30. Così come, in un'altra stanza, c'erano il coordinatore regionale del Lazio e il vicecoordinatore che hanno depositato, senza problemi, le altre liste. Magari la prossima volta manderemo una squadra di rugby per passare sopra la gente che si era sdraiata per terra per impedire l'accesso agli uffici dei nostri rappresentanti». Dicono che tutto nasce da contrasti tra ex An e ex FI... «Menzogne, diffuse ad arte. Le liste sul proporzionale sono state chiuse 10 giorni fa, ci sono 40 nomi, un vero e proprio esercito. E tra An e Forza Italia non ci sono mai state liti». E allora perché avete presentato le liste all'ultimo minuto? «Perché siamo stati alle prese con la formazione del listino, una vergogna che se Marrazzo non avesse dato l'ennesima pessima immagine di sè saremmo riusciti a cancellare con una nuova legge elettorale. Il listino è una ignominia, è la lista dei raccomandati che non si capisce perché devono stare lì». In attesa che i magistrati decidano, come cambia la vostra campagna elettorale? «Dobbiamo spiegare alla gente che che questi comportamenti tradiscono la volontà di sbarrarci la strada sulla via del cambiamento. È un patto di acciaio tra poteri per impedire la modernizzazione del Paese. E poi la Bonino ricordi l'esempio di Storace...». In che senso? «Cercò di escludere la lista della Mussolini ed è finita come sappiamo. La gente punisce i comportamenti arroganti». Pa. Zap.

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