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Ma anche nel Pd c'è chi trema La Bonino taglierà gli stipendi

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NelPartito Democratico si è passati dalla quasi certezza di perdere alla quasi certezza di vincere qualora venisse confermata l'esclusione del Pdl a Roma e in provincia. Perché significherebbe vincere trovandosi poi come presidente della Regione Emma Bonino. Una che non è certo disposta ad arrivare a compromessi o ad accettare di essere «diretta» dal partito di Pierluigi Bersani. E questo diventa un bel problema per un posto dove, invece, il centrosinistra è abituato ad avere figure politicamente facili da dirigere. Lo è stato con Piero Marrazzo e ancora prima con Piero Badaloni. E certe posizioni dei radicali non saranno certo facili da digerire anche per gli esponenti del Pd di area cattolica che hanno accettato di restare nel partito e di «digerire» la candidatura di Emma. La quale, ad esempio, ha già detto che la prima cosa che farà sarà di abbassare gli stipendi ai consiglieri regionali. E di abbassarli parecchio, arrivando a farli guadagnare poco più di un consigliere comunale. Un bel colpo per chi sognava il salto di qualità, specialmente da un punto di vista economico. I consiglieri regionali sono equiparati ai parlamentari e di conseguenza il loro stipendio è elevato. C'è chi si è già fatto due conti in tasca e si è lasciato prendere dallo sconforto. Visto anche quello che costa la campagna elettorale e visto che tutti i candidati del Pd dovranno comunque versare 10 mila euro al partito. «Se lo sapevo sarei rimasto a fare il consigliere comunale...» è il commento sconsolato un esponente del Pd.

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