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Nella lista Bonino spunta un Porcino

Massimo Marino (Foto Pizzi)

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Lo slogan c'è: «Porcino for Bonino». Sarà impresso a lettere cubitali sui manifesti accanto al suo faccione, conosciuto ormai in tutti i locali notturni. Lui è Massimo Marino, il popolare conduttore di Viviroma television e editore da 21 anni («senza contributi pubblici») del free press Viviroma Magazine. Gira per discoteche, night club, ristoranti: presenta spettacoli, fa volteggiare sexystar non lesinando pacche sul sedere, diffonde il verbo della Roma godereccia e cafonal. Un pezzo di città che non si vede mai prima delle ore piccole. Ieri il «presentatore porcino» ha firmato la candidatura per la lista civica che sostiene Emma Bonino alle Regionali del Lazio. Ha chiesto che nei cartelloni appesi ai seggi vicino a Massimo Marino venga scritto «detto Porcino». Tipo Giacinto Pannella, detto Marco. «Non sappiamo se si può fare», gli hanno risposto gli organizzatori della lista. Lui non si è perso d'animo: «Allora scriveteci "A frappè"». È una delle sue espressioni più ricorrenti. La usa in tv prima di mandare la pubblicità. Significa «a tra poco». Si è candidato anche cinque anni fa con i Consumatori Uniti per Marrazzo, prese 1.777 voti. Ha sostenuto Veltroni nel 2006 e Rutelli nel 2008. Sprizza romanità da tutti i pori, tanto che Simona Ventura e Gene Gnocchi gli hanno consegnato il premio «Er Mejo Coatto De Noantri». «La Bonino l'ho votata pure in tempi non sospetti - spiega Marino - perché anch'io sono per la libertà e i diritti civili. Ma non vedi che sta succedendo nel nostro Paese? Tutti parlano, fanno i benpensanti e poi si scopre che so' i peggio. Ahò, io ho sempre lavorato, ho sempre pagato le tasse, non ho mai chiesto un soldo alle istituzioni, me so' sempre sbattuto per i locali di notte. Non sono un parassita come loro. Te pare poco?». Il programma è breve e chiaro: «Porterò in Consiglio regionale le persone della notte, che non è più quella di un tempo. Con la crisi hanno tagliato fondi agli spettacoli e all'arte. Ma, dico io, la vita non è solo ammucchiare il pranzo con la cena. Poi mi batterò contro ogni tipo di discriminazione, come ho sempre fatto». Chiede i voti, nell'ordine, a: «giovani, gay, lesbiche, trans e persone oneste come me». Destra o sinistra? «So' uguali, non m'importa. Certo mi candido con la Bonino perché l'ho sempre sostenuta e ho sempre creduto che le proibizioni peggiorassero le cose. Perché dovrebbero votarmi? Perché io ci sarò sempre. E daje, io faccio er politico tutti i giorni, per servizio alla collettività, mica solo 15 giorni prima delle elezioni come quelli che poi se vanno a sede' in Parlamento».

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