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Fallito il pressing, la par condicio non si cambia

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IlPdl chiude alle ipotesi di modifica del controverso regolamento sulla par condicio e rilancia ancora una volta sulla riforma della legge dopo le Regionali. La situazione si complica, dunque, alla vigilia della riunione della Vigilanza, convocata per stasera alle 20 proprio per valutare la possibile correzione del testo, in particolare della norma che ingessa l'informazione. E sempre oggi, nel pomeriggio, è previsto un incontro al Quirinale tra il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e l'ufficio di presidenza della bicamerale, relativo ai tre seminari organizzati dalla commissione. Un incontro annunciato dalla Vigilanza, non senza qualche incomprensione. Il capogruppo Alessio Butti, avverte in un primo momento che il Pdl non ci sarà per «precedenti impegni parlamentari». L'appuntamento «era in agenda da giorni», replica la Vigilanza, sottolineando che sul tavolo c'è solo «il carattere strettamente culturale dei tre seminari». «Incidente chiuso» per Butti: fermo restando il «rammarico» per le modalità di comunicazione di Zavoli, assicura piena disponibilità ad «ascoltare» Napolitano. «Non mi sembra che ci siano all'orizzonte soluzioni diverse da quelle già votate dalla Vigilanza nei giorni scorsi, avverte Butti parlando del regolamento. «Del resto - aggiunge - la nostra posizione è chiara: vogliamo rivedere la par condicio e dimostrare le criticità della sua applicabilità». Una posizione «ampiamente condivisa», conferma il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ribadisce: «La commissione si è già espressa. Il confronto sul tema riprenderà dopo le elezioni regionali per varare norme nuove». Un'inversione di rotta, dunque, dopo le aperture dei giorni scorsi sulla possibilità di un intervento interpretativo che ammorbidisse un testo ampiamente criticato anche dalla Rai e dai suoi conduttori. A quanto si apprende, sarebbe stato lo stesso Berlusconi a decidere di puntare tutto sulla riforma della par condicio.

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