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Silvio all'attacco

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SilvioBerlusconi detta la linea: basta polemiche nel Pdl, l'avversario non è dentro il partito. Ma fuori. E si chiama Pd. Attacca a testa bassa i democratici, anche per spostare su di loro i fari dei media: «Non accettiamo lezioni di moralità da questa opposizione disperata per il calo di consenso che si aggrappa a tutto anche con la demolizione di servitori dello Stato con accuse assurde», dice il presidente del Consiglio, intervenuto telefonicamente a un convegno della Rete Italia di Formigoni a Riccione. Assicura che l'operazione liste pulite va avanti: «Non ci sarà nessun personaggio che sarà compromesso in maniera certa. Non c'è alle porte una nuova Tangentopoli - dice a Formigoni -: sono casi isolati, che vanno perseguiti. Noi siamo garantisti, ma attenti su questo argomento: non accettiamo lezioni di moralità da questa opposizione». Il premier difende Guido Bertolaso: «Ci ricordiamo quello che è avvenuto a Napoli: a seguito del malgoverno di Prodi era letteralmente sommersa dai rifiuti, facendo andare in tutto il mondo immagini devastanti. E i responsabili sono gli stessi che accusano Bertolaso a cui si dovrebbe fare invece un monumento». Ricorda il lavoro fatto a L'Aquila: «È stato un risultato miracoloso per il quale siamo apprezzati in tutto il mondo. Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione case sicure e eleganti». Quindi l'assalto contro l'opposizione: «C'è una furia autodistruttrice che annulla i risultati, che travolge tutti gli sforzi che si fanno per migliorare il nostro Paese. Si cerca di far apparire una delle pagine più nobili della nostra storia recente come una storia di affari sporchi e di corruzione». L'attacco al Pd è a tutto tondo: «È sempre più estremista e laicista, al traino politico di un movimento eversivo come l'Idv e culturale dei radicali. La politica è scontro aspro, ma anche lo scontro deve avere delle regole che si basino sul rispetto tra le persone e il riconoscimento che c'è un interesse superiore a cui tutti devono guardare. Se vengono meno queste regole lo scontro diventa distruttivo. Noi abbiamo sempre concesso fiducia ai leader della sinistra, abbiamo sperato in Veltroni, in Bersani, ma alla prova dei fatti ci hanno tradito: le nostre aspettative erano anche aspettative dei cattolici che militano in quel partito e che ora hanno dovuto prenderne atto, che è un partito sempre più estremista e laicista». Prodi non ci sta e attraverso la sua portavoce, Sandra Zampa: «Di malgoverno gli italiani ne hanno conosciuto uno solo: quello di Berlusconi, il premier delle promesse disattese, impegnato a difendere con le unghie e con i denti le proprie aziende prima e se stesso dopo. Contro la giustizia e senza rispetto dei valori di cui si riempie la bocca. Gli italiani sapranno giudicare da sé: la storia e il tempo fanno giustizia delle urla, degli strepiti, del potere mediatico. E sarà così anche in questa occasione». Quanto all'emergenza rifiuti di Napoli, spiega Zampa, «è bene ricordare come lo stesso sottosegretario Bertolaso abbia più volte dichiarato di aver seguito, nella soluzione del problema, il piano già predisposto con il presidente Prodi, che è risultato dunque molto efficace». F. d. O.

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