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De Santoli: «Ai ragazzi ho dato soltanto consigli»

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DamianaVerucci Professore Livio De Santoli, lei conosce Angelo Balducci e Diego Anemone e ci ha mai parlato al telefono? «Balducci lo conosco da più di dieci anni, Anemone non tanto». E con Anemone ha mai parlato al telefono? «Non ricordo sinceramente, ma può essere capitato visto che il mio cellulare ce l'hanno tantissime persone». Dalle conversazioni intercettate dai carabinieri a settembre 2009 risulterebbe che lei ha parlato con Anemone che fa capire in seguito a un parente di averla incontrata per far «raccomandare» una ragazza riguardo un esame. È andata effettivamente così? «Guardi io cado letteralmente dalle nuvole. Non so di quale ragazza stia parlando, leggo adesso su Il Tempo di queste intercettazioni dopo che da questa mattina continuo a ricevere diverse telefonate di persone che mi dicevano che la mia foto era uscita sul giornale. Quello che posso dirle è che ricevo decine e decine di telefonate al giorno, il mio cellulare non è certo segreto anche perché ho lo stesso numero da anni. Conosco tante persone e incontro anche molti giovani perché sono professore di questa facoltà e preside dal mese di novembre scorso. Ma mai mi sono sognato di fare favoritismi, anzi sono conosciuto dai ragazzi, e se vuole può farsi un giro in facoltà per averne conferma, per essere piuttosto severo ed esigente agli esami. Se non sbaglio, poi, queste intercettazioni si riferiscono al test di ammissione per Architettura e a questo proposito vorrei chiarire una cosa per sgombrare il campo da ogni dubbio». Prego... «I test arrivano con buste chiuse, vengono poi aperti senza che noi possiamo in alcun modo prenderne visione e in seguito corretti automaticamente a computer. Noi professori non potremmo conoscere le domande e quindi aiutare qualcuno a superarli. Altra cosa sono i consigli che i ragazzi mi chiedono su come riuscire a prepararsi al meglio ai test di ammissione». Che genere di consigli? «In generale cosa devono studiare più approfonditamente. Incontro di continuo gli studenti e a questi ragazzi raccomando di leggere sempre i giornali e più spesso dico che di fronte ai test di ammissione che contengono una serie di domande, se non si conosce una risposta è meglio lasciarla in bianco piuttosto che darne una sbagliata». Dunque lei avrebbe potuto incontrare quella ragazza e averle dato dei consigli? «Potrebbe essere successo come, ripeto, incontro tantissimi altri giovani». Cosa pensa, allora, di queste intercettazioni in cui viene fuori il suo nome? «Mi dispiace tanto che i giornali diano spazio a questi fatti quando invece non si spende una parola per esempio sul fatto che stamattina (ieri n.d.r.) si è tenuto qui in facoltà un grande convegno dove ha partecipato uno dei sociologi più importanti al mondo. Non è uscita neanche una riga in proposito, eppure anche questo è un modo per far andare al meglio un'università, mentre vengono riempite pagine e pagine di intercettazioni telefoniche. Sinceramente queste che lei mi ha fatto leggere adesso, anche se mi riservo di tornarci sopra più tardi, le trovo assurde e mi fanno stare male». De Santoli poi torna a lavoro: «Scusi, ho tante cose da fare». Prima di lasciarci, però, ci tiene a ringraziarci per avergli dato la possibilità di chiarire («Avevo anche pensato di rispondere pubblicamente, ma poi non l'ho fatto», dice) e ci chiede di aiutarlo a «sgombrare il campo da ogni dubbio».

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