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La prima di Bersani al Tg4: "Porto le mie idee ovunque"

Da sinistra Pierluigi Bersani e il direttore del Tg4 Emilio Fede

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Alla fine di una mezz'ora, con botta e risposta serrati ma sempre garbatissimi, entrambi restano delle proprie idee. E non poteva essere altrimenti visto che il padrone di casa è Emilio Fede, che del legame con il presidente del Consiglio non ne fa certo un mistero, e l'ospite è Pier Luigi Bersani, il primo segretario del Pd che entra nello studio del Tg4, nella tana del lupo al palazzo dei cigni di Mediaset a Milano 2. «Io le mie idee le porto ovunque», è il motivo che spinge Bersani nelle braccia di Fede, che a sua volta, in barba dell'odiata par condicio, lo trattiene per mezz'ora e lo invita pure a tornare. L'esordio del direttore del Tg4 non è certo dei più accomodanti: «È in studio Bersani, leader del Pd che, per chi non lo sapesse, è il maggior partito di opposizione e che ha a disposizione anche una parola: dialogo». Bersani sorride ironico e precisa: «Confronto» perché per il segretario Pd dialogo «è una parola malata mentre il confronto è chiaro, in Parlamento ognuno dice la sua». Al leader democratico preme, per tutta la diretta, incalzare sui temi della crisi, per la quale servirebbe «una sessione parlamentare ad hoc ed un bel dibattito in diretta tv». E Fede certo non si tira indietro, anzi manda pure un servizio su Termini Imerese. Anche se il suo pallino sembra stanare Bersani sull'alleanza con Di Pietro: «Lo inviterebbe al confronto il suo compagno di strada, di percorso? Come può un Paese andare avanti se l'opposizione dice sempre no». In realtà, prima della diretta e anche dopo, il direttore del Tg4 dà un giudizio più che lusinghiero di Bersani: «Lo stimo molto, e non solo da adesso, è una persona apprezzabile e sempre gentile con i giornalisti non come altri esponenti del Pd». Una simpatia che sembra ricambiata visto il sorriso con cui Bersani accoglierà le osservazioni del direttore del Tg4 sulle ricette per evitare tensioni tra immigrati, dopo via Padova a Milano, come sulla crisi economica. Ma, pur con il sorriso, Bersani non risparmia colpi: Bertolaso si deve dimettere «per il buon nome della Protezione Civile», il governo «non fa abbastanza» per superare la crisi economica. E quando Fede, premettendo che deve difendere le ragioni del governo, ribatte che «l'Ocse dice che andiamo meglio di altri Paesi», il leader Pd controreplica: «Non è vero, in termini di Pil abbiamo perso più di altri. Se il governo risolve i problemi economici come Termini Imerese, io gli faccio l'applauso ma se si parla di problemi del fico secco...». A quel punto Fede finge di non capire e torna a bomba: «Quali problemi? Di come concilia le sue posizioni a quelle di Di Pietro?» Solo punzecchiature ma, dirà alla fine della trasmissione il direttore del Tg4, «non volevo metterlo in imbarazzo e così, dopo un po' che ho insistito, ho lasciato perdere». Bersani, dal canto suo, non sembra per niente infastidito. D'altra parte la sua idea del giornalismo «con la schiena dritta» è che il giornalista dà la sua lettura delle cose «e poi il politico dice la sua». Anzi, se ne va via soddisfatto. «È stata un'intervista», ammette evitando però di concedersi ai fotografi per uno scatto accanto al logo di Retequattro.

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