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Il Carroccio non alimenti odio inutile

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Tantoper essere chiari, le uscite dell'eurodeputato della Lega, Matteo Salvini, per il quale non bisognerebbe vendere alloggi agli immigrati non europei, ha il sapore di una provocazione la cui gravità balza evidente agli occhi di chi pure non è certo tenero nei loro confronti. E fa il paio con quanto hanno dichiarato altri esponenti leghisti, subito dopo i disordini, secondo i quali si dovrebbe passare al rastrellamento del territorio al fine di «andarli a prendere casa per casa» gli extracomunitari e rispedirli nei loro Paesi. Bossi ha naturalmente subito preso le distanze da queste becere posizioni ed il ministro Maroni, custode della legalità - come da tutte le parti politiche gli viene riconosciuto - ha immediatamente fatto capire che la legge e l'ordine si tutelano in maniera diversa da come vorrebbero alcuni esponenti del Carroccio. La preoccupazione, comunque, dopo le aberranti uscite resta viva poiché le minacce, rigettate dalla classe dirigente, sono parte integrante della concezione leghista. Ricordate le oscene proposte sui «medici spia», i «presidi spia»? Sintomi di un malessere che, evidentemente, non è stato ancora debellato. È questo che preoccupa dal momento che un qualche incendiario lo si può sempre trovare. Insomma, non vorremmo ritrovarci di fronte ad una riedizione dei fatti di Rosarno solo perché nessuno ha fermato per tempo esagitati che propagandano ciò che non dovrebbe passare neppure per l'anticamera del cervello di chi, oltretutto, ricopre ruoli istituzionali di rilievo. Quando a Roma si sono verificati episodi di intolleranza, nessuno ha invocato rappresaglie o qualcosa del genere. Certo, anche nella Capitale il rischio che le «guerre tra poveri» inneschino disordini coinvolgendo gente che non c'entra niente, è presente alle autorità che si sono ben guardate dal gettare benzina sul fuoco quando si sono verificati episodi criminali che potevano dilagare. Non vogliamo istituire stupidi paragoni tra due situazioni, ma non si può fare a meno di sottolineare come il problema della legalità a Roma, in momenti cruciali, sia stato affrontato con determinazione ed accortezza, disinnescando possibili reazioni dagli incerti esiti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche dei milanesi, i quali, per loro disgrazia, devono fronteggiare non soltanto i delinquenti, ma anche i tanti Salvini che seminano vento neppure immaginando, forse, che potrebbero raccogliere tempesta.

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