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I laziali pronti allo sciopero del clacson

Renata Polverini

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«Non voteremo la Polverini perché è espressione della parte politica che ha favorito l'ascesa di Lotito alla presidenza della Lazio». Questo in sintesi il pensiero della curva Nord biancoceleste, circa 15.000 persone ma la provocazione ha ottenuto l'adesione della maggioranza dei tifosi infuriati con l'attuale gestione che ha portato la squadra in piena zona retrocessione. Oggi poi una nuova, goliardica forma di protesta: tutti i laziali che si troveranno in auto dentro il raccordo anulare dovranno fermarsi (ove possibile) e soprattutto suonare il clacson per cinque minuti. Il rumore servirà a contare il dissenso dei laziali contro Lotito. Ma è sulla questione elettorale che si è scatenata una vera e propria battaglia politica anche perchè il centrodestra ha annusato il pericolo di perdere molti voti.   Del resto nel Lazio i tifosi biancocelesti sono quasi un milione e, se anche solo il dieci per cento aderisse all'originale forma di protesta, per il Pdl e la Polverini la vittoria sarebbe molto più complicata. Qualche settimana fa sembrava solo una boutade di qualche centinaia di sostenitori del più antico club della Capitale ma, col passare dei giorni, il passaparola ha sortito gli effetti sperati. Tutti i siti internet dei laziali sono pieni di dichiarazioni di voto o meglio sono inviti alla diserzione elettorale per protestare contro il Pdl, colpevole di aver trascurato la situazione. La storia è arcinota, l'allora giunta Storace scontò dei crediti che Lotito aveva con la Regione, circa 22 milioni di euro. Dopo l'ok di Capitalia, ora Unicredit, l'operazione divenne ufficiale il 19 luglio del 2004.   E proprio il decisivo intervento dell'allora Governatore è diventato oggetto della protesta dei laziali che non vogliono più sapere dell'attuale gestione. Potrebbero sembrare normali problemi di una società privata, ma i ripetuti interventi del sindaco Alemanno e di altri esponenti del Pdl stanno a significare che il timore di perdere i voti di un elettorato storicamente vicino al centrodestra sia reale. Di contro nell'altro schieramento si fa festa. Sia Montino, sia la stessa Bonino ha dichiarato a «Unomattina»: «Sono felice che i laziali voteranno per me». Insomma la semplice provocazione sta diventando una cosa seria. Alemanno continua a ribadire la sua posizione cercando di mediare: «Le connessioni con la politica sono del tutto sbagliate. Continuare a scaricare su Storace e ancor più sulla Polverini, che non c'entra assolutamente nulla, i problemi della Lazio mi sembra un teorema sbagliato. Comunque, incontrerò i rappresentanti dei tifosi nei prossimi giorni e mi sono attivato per spiegare a Lotito di fare il possibile per evitare la retrocessione in serie B».   Ma la protesta monta ogni giorno di più. Basta accendere Tele Radio Stereo e Radiosei, emittenti di riferimento del tifo biancoceleste per capire che il rischio boicottaggio è molto probabile. Se poi ci si mette anche la Polverini che va a Trigoria, prende la maglia di Totti e dichiara che la «Roma è la società più grande della Capitale», ecco che la diserzione diventa quasi un obbligo per tutti quelli che hanno l'aquila nel cuore.  

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