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Benedetto XVI: "Anche la Chiesa ha violato i diritti dell'infanzia"

Benedetto XVI

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Nel giorno in cui Benedetto XVI, nell'udienza plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, pronuncia parole durissime contro la pedofilia nella Chiesa e fa un discorso nel quale difende la famiglia fondata sul matrimonio e mette in guardia i coniugi da divorzi e separazioni, il cardinal Ruini inaugura gli «Incontri in Cattedrale» della Diocesi di Roma e, al termine di un lungo discorso che analizza la sfida antropologica contenuta nella «Caritas in veritate» lancia un appello che chiama in causa tutti: dal cittadino chiamato ad esprimere il voto fino al politico chiamato a legiferare, senza dimenticare la Chiesa, per la quale rivendica una specifica responsabilità. Si tratta di un appello teso a «orientare a favore dell'uomo la nuova fase che si sta aprendo per il fatto stesso che l'uomo sta diventando capace di modificare fisicamente sé stesso attraverso le biotecnologie». Appello che può essere raccolto solo a due pre-condizioni: che l'Europa dalle radici cristiane, e in particolare l'Italia si prendano in carico la questione dell'uomo, in maniera dinamica; e che tutti siano responsabili, a partire da scienziati e medici fino a legislatori, amministratori e politici fino a «ogni cittadino chiamato a compiere le proprie scelte politiche». La scelta, in clima pre-elettorale, è quella di non fare accenni precisi alla politica. E, in fondo, non sarebbe nemmeno l'occasione adeguata. Ma l'appello alla responsabilità dei credenti anche nelle scelte di voto è forte. I valori cui guardare sono quelli che lo stesso Ruini ha tratteggiato continuativamente nella sua esperienza da presidente della Cei, e che lo stesso cardinal Bagnasco, nella prolusione al Consiglio Permanente dei vescovi, ha delineato: attenzione per l'uomo, difesa della vita e della famiglia fondata sul matrimonio. Ruini si appella all'Occidente che, malgrado i «processi di secolarizzazione», mantiene nel suo Dna una matrice cristiana. «Sono dunque i popoli eredi di tali culture - dice - quelli che per primi hanno la responsabilità e il compito di mantenere e far fruttificare la centralità dell'uomo nella nuova fase storica che si apre davanti a noi, pur cercando, come è doveroso e necessario, di sollecitare anche le altre nazioni e civiltà ad un impegno convergente». E ancora di più l'Italia, aggiunge Ruini, deve difendere il patrimonio che viene dal cristianesimo. Ricorda, il cardinal Ruini, un discorso di Benedetto XVI ai Vescovi della Svizzera del 9 novembre 2006, «che denunciava la divaricazione nella sensibilità morale» dell'Occidente: da una parte, «le tematiche della pace e della giustizia per tutti, che appartengono profondamente alla tradizione cristiana, stanno diventando un insieme etico che ha grande forza», anche se per molti si sostituisce alla religione; dall'altra la morale della vita e della famiglia, «oggi assai controversa», riguardo la quale la Chiesa si trova «controcorrente». Ieri Benedetto XVI ha ribadito l'importanza della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, che deve essere stabile per il bene dei fanciulli. Il Pontefice ricorda l'insegnamento di Gesù sui bambini, e da lì parte per fare un riferimento diretto allo scandalo della pedofilia. Affermazioni non scontate, alla luce della lettera per i cattolici irlandesi che il Papa sta preparando. Alcuni membri della Chiesa hanno violato i diritti dell'infanzia afferma papa Benedetto XVI. «Le dure parole di Gesù - dice Ratzinger - contro chi scandalizza uno di questi piccoli impegnano tutti a non abbassare mai il livello di tale rispetto e amore». L'insegnamento della Chiesa, ricorda il Papa, da sempre «ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare». Benedetto XVI ha deciso di usare pugno duro contro lo scandalo pedofilia nella Chiesa. E, allo stesso tempo, non ha fatto mancare l'interesse per la cura pastorale delle vittime, affidata, nel caso irlandese, ad una lettera ai cattolici irlandesi, che il Papa sta preparando. Una lettera delicata, che cercherà di ricucire il rapporto tra la Chiesa Cattolica e l'Irlanda, che si avvia verso una forte secolarizzazione; cui faranno da contraltare i provvedimenti disciplinari contro vescovi e sacerdoti coinvolti nel caso, che si preannunciano durissimi.

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