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Via libera al legittimo impedimento

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Gianfranco Fini ed Angelino Alfano alla Camera

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L'Aula della Camera ha approvato la legge sul legittimo impedimento che permette al premier e ai ministri di evitare i processi che li vedono imputati per 18 mesi.  Il testo, approvato con 316 voti a favore, 239 contrari e 40 astenuti. Il provvedimento passa all'esame del Senato. Come annunciato l'Udc di Pier Ferdinando Casini si è astenuta sul voto finale. A ribadirlo in Aula alla Camera il vicepresidente dei deputati centristi Michele Vietti. "Non rinneghiamo la paternità del provvedimento - ha affermato Vietti - abbiamo individuato un passaggio stretto nelle pieghe della Corte Costituzionale, abbiamo costruito un ponte stretto: questo testo non ci entusiasma, in un paese normale non se ne discuterebbe, ma questo ahimé non è un paese normale" perché "il premier si considera, a torto o a ragione, vittima di una sistematica e annosa persecuzione giudiziaria". Duro attacco del leader del Pd, Pierluigi Bersani. "Legittimo impedimento, Lodo Alfano uno e due, processo breve: tutte cose complicate ma le gente ha capito cosa c'è dietro tutto questo, c'è di mezzo Berlusconi, un presidente del Consiglio che non vuol farsi giudicare e tiene ferma l'Italia su questo punto. Il Paese è incagliato. Berlusconi metta davanti a sè l'Italia, fruendo di un quadro di garanzie che riguardano tutti i cittadini così come, e la Lega lo sa, fanno tutti i nostri amministratori". Così il segretario del Pd ha rivolto al premier, durante la dichiarazione di voto, nella quale ha annunciato il no del Pd al legittimo impedimento. "Voi dite - ha affermato Bersani - ma che regole, noi abbiamo il consenso. In nove anni, avete governato per 7. Chi vi impedisce di governare e affrontare la crisi economica e i veri problemi del Paese. Dateci dopo 20 mesi che lo chiediamo l'occasione per un dibattito in diretta tv sui problemi degli italiani". «È passata, è andata». Così il  ministro per le Riforme, Umberto Bossi, esprime la propria soddisfazione subito dopo il voto sul legittimo impedimento alla  Camera. Il leader della Lega ricorda che «c'è sempre qualche  moralistà», ma la legge «andava fatta e l'abbiamo fatta. Questa è  la dimostrazione - sottolinea - che la maggioranza è molto forte».  

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