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Legittimo impedimento, è scontro

Magistrati

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La maggioranza apporta altri due ritocchi al testo sul legittimo impedimento in aula alla Camera, da un lato per restringere il campo delle attività che costituiscono legittimo impedimento a comparire alle udienze per il premier, dall'altro per ampliare quello relativo ai ministri. Attraverso due emendamenti della Commissione presentati questa mattina, viene considerata legittimo impedimento per il premier, tra le altre cose, non più ogni attività comunque "connessa" alle funzioni di governo, bensì ogni attività "coessenziale" alle funzioni di governo. Se per il presidente del Consiglio la modifica è leggermente restrittiva, per i ministri agisce  in senso opposto: nel testo iniziale si considera legittimo impedimento soltanto l'"esercizio delle attività previste dalle leggi e dai regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni". L'emendamento della Commissione aggiunge anche "ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di governo". L'Udc, che aveva presentato modifiche in questa direzione, apprezza la decisione della maggioranza, come ha spiegato  il vicepresidente dei deputati Michele Vietti. Intanto il leader dell'Idv Di Pietro attacca: «Solo in un regime fascista o piduista si può accettare che delle persone, semplicemente perchè fanno i ministri o il capo del governo, non devono andare dal giudice se chiamati a rispondere di reati». Questa mattina l'aula della Camera ha bocciato - con 343 voti contrari, 238 favorevoli e 2 astenuti - le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd e Italia dei Valori al testo sul legittimo impedimento che permetterà al premier e ai ministri di esentarsi dalle udienze penali che li vedono imputati. L'assemblea di Montecitorio passa ora all'esame degli emendamenti (circa 300). Il voto finale del provvedimento è slittato invece a domani pomeriggio: come annunciato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, infatti, le dichiarazioni di voto inizieranno alle 17 (anziché alle 11 come previsto inizialmente) e saranno trasmesse in diretta televisiva. Il Pd ha annunciato con una nota che sul complesso degli emendamenti interverranno Cinzia Capano, Pierluigi Castagnetti, Michele Ventura, Piero Fassino, Enrico Letta. Successivamente, nel corso dell'esame degli emendamenti, prenderanno la parola, tra gli altri: Massimo D'Alema, Livia Turco, Rosy Bindi, Donatella Ferranti, Gianclaudio Bressa, Roberto Zaccaria, Lanfranco Tenaglia, Alessandro Maran, Roberto Giachetti, Erminio Quartiani.  

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