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Bonino: "Sempre con le partite Iva"

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Emma Bonino

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Emma Bonino non ci sta. E, in un'intervista a Radio Radicale, spiega: "L'interesse per determinati settori non mi pare una grande novità del percorso politico radicale, forse chi lo scrive oggi non se n'è mai accorto. I radicali da anni mostrano attenzione a chi ha la partita Iva, evidentemente chi l'ha scritto ieri, l'avrà scoperto ieri». Il riferimento, evidentemente, è a quanto ha scritto Il Tempo. E cioè di un «piano» della candidata del centrosinistra per corteggiare il mondo dei professionisti e dell'impresa, facendo in particolare leva sui fondi europei. «La mia attenzione - aggiunge la Bonino - risale a quando ero ministro del Commercio internazionale. Noi radicali diamo loro attenzione da tempo con ipotesi di soluzioni diverse, per intenderci, da quelle della Lega». Gli viene chiesto se la sua candidatura cerca effettivamente di pescare voti anche all'esterno della sinistra, la aspirante presidente del Lazio è ancora più esplicita: «Lo diciamo da molto tempo: noi non andiamo a parlare di 100 mila posti di lavoro. Parliamo di un diverso modo di fare politica, inteso come trasparenza, che può interessare anche a chi ha votato in modo diverso. Non è fare loro l'occhiolino - evidenzia -. È solo quello che abbiamo da sempre cercato di dare al Paese: fiducia nei cittadini e non nella casta, regole, trasparenza e legalità, parole forti e credibili». La Polverini, tuttavia, aveva già studiato la contromossa lanciando a sua volta una serie di iniziative per sfruttare meglio i fondi comunitari istituendo, per esempio, una cabina di regìa. Una soluzione che non piace alla Bonino che replica: «Quante cabine di regìa sono state fatte in passato dalla politica? Di solito quando si vuole prendere tempo si inventano le cabine di regia che poi non funzionano mai, perché non si trova mai il regista...». «Io - insiste Emma sempre ai microfoni di Radio radicale - ho un'idea diversa di come portare più Lazio in Europa e più Europa nel Lazio che non è quella della cabina di regia. Servono soluzioni snelle e veloci per agganciare il Lazio all'Europa e alle opportunità che dall'Europa derivano». «Quanto alla dichiarazione di Renata Polverini sulle unioni di fatto - dice ancora la Bonino - dico che mi fa piacere, certo poi se la vedrà con il suo schieramento, non so come si concili con la sua idea di famiglia, ma dal punto di vista personale mi fa piacere e, pur tenendo presente che la Regione non può far molto in proposito, dimostra che noi abbiamo posto un tema reale nel Paese, sentito evidentemente anche a destra, e non invece un'invenzione di una scapestrata di sinistra...». Arriva la replica di Beatrice Lorenzin, portavoce del comitato Polverini: «Un'esperta del livello della Bonino non può prendere un abbaglio così macroscopico, che però forse è un abbaglio da campagna elettorale. La cabina di regia che proponiamo serve a coordinare soprattutto l'attività progettuale del territorio, con la partecipazione attiva della Regione Lazio,in stretta collaborazione con gli Enti locali, gli Istituti di ricerca e le imprese, funzionale ad integrare i fondi strutturali». «La nostra - aggiunge la Lorenzin - è una proposta innovativa, e non vecchia, a meno che non si vogliano vedere le cose con il paraocchi ideologico. Se disturba la parola "cabina" la chiameremo Centrale di coordinamento, a tutti gli effetti uno strumento nuovo che implica la formazione dei "progettisti", nello spirito moderno della finanza diretta. Per questo pensiamo anche ad una scuola per giovani amministratori. D'altra parte quando Bonino si lamenta di antiche ricette, sarebbe utile conoscere quali siano quelle tanto innovative sue e soprattutto della sua coalizione, che ad oggi i fondi europei non solo non li ha utilizzati, ma li ha sprecati».

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