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Silvio e Veronica dai giudici per "trattare" la separazione

Silvio Berlusconi e Veronica Lario

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Un faccia a faccia di venti minuti nella sede della prefettura di Milano davanti al giudice del tribunale civile del capoluogo lombardo. Tanto è durato l'incontro, il primo ufficiale dopo nove mesi, tra Silvio Berlusconi e sua moglie Veronica Lario, entrambi accompagnati dai rispettivi legali. L'occasione è stata l'udienza di conciliazione in vista della separazione chiesta dalla moglie del premier. Un'udienza, durata cinque ore e che si sarebbe svolta in un clima sereno e tranquillo durante la quale, prima, come prevede la legge, è stata sentita Veronica da sola, poi il premier da solo e, infine, la coppia con i loro legali. Un momento che segna un tassello importante nessa storia, durata più di 25 anni tra il Cavaliere e la signora Lario. Il primo incontro avvenne nei camerini del teatro Manzoni di Milano. Sulle prime, la relazione è all'insegna della clandestinità poi, passano gli anni, arriva il divorzio con la prima moglie del premier, e nascono i tre figli della nuova coppia Lario-Berlusconi. Poi il 14 dicembre 1990 vengono celebrate le nozze. Quattro anni dopo, nel 1994, Berlusconi avvia la sua carriera politica e al suo fianco, Veronica non sarà mai una "first lady" iperpresenzialista. Dieci anni dopo, nel 2004, la stessa signora Lario si racconta nel libro di di Maria Latella Tendenza Veronica. Il primo però a fare un'incursione più nel privato è il presidente del Consiglio che nell'ottobre 2002 decide di fare in piena conferenza stampa con il premier danese Anders Fogh Rasmussen a Palazzo Chigi, un riferimento ai pettegolezzi su una passione fra la moglie e il filosofo Massimo Cacciari: «Rasmussen è anche il primo ministro più bello d'Europa. Penso di presentarlo a mia moglie, perchè è molto più bello di Cacciari». Un ritorno di fiamma sembra esserci nell'estate del 2006, quando, ancora presidente del Consiglio nel suo terzo governo, il Cavaliere organizza un festeggiamento d'eccezione, a sorpresa, per il cinquantesimo compleanno della moglie. Ma lo strappo è dietro l'angolo. Il primo litigio pubblico si consuma il 31 gennaio 2007. Veronica decide di scrivere una lettera a Repubblica per chiedere «pubbliche scuse» per alcune affermazioni rivolte ad altre donne («...Se non fossi già sposato la sposerei subito» sono le parole riferite dai giornali che il premier avrebbe rivolto a Mara Carfagna). Qualche ora e anche il Cavaliere prende carta e penna: «Eccoti le mie scuse. La tua dignità - è la replica - è un bene prezioso». La signora Lario però non cede e in un'intervista all'Ansa attacca il marito. La scintilla è la candidatura di alcune "showgirl" alle Europee, ma anche la visita a sorpresa del premier a una festa a Napoli per il compleanno di Noemi Letizia. Il tono è dirompente, le parole pesano come pietre («Ciarpame senza pudore»). Il premier minimizza ma l'idea complessiva è quella di una rottura imminente. Che si consumerà qualche giorno dopo, con la notizia anticipata da Repubblica e La Stampa, della richiesta di divorzio da parte di Veronica.

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