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Le primarie diventano una guerra

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InCampania il 7 febbraio la partita sarà deluchiani contro bassoliniani. Acerrimi nemici da sempre. Se Bersani pensava che, dopo il disastro Puglia il peggio fosse passato, si sbagliava di grosso. Gli alleati, vista l'aria che tira, hanno pensato bene di tagliare la corda e abbandonare la consultazione popolare, trasformata a vera e propria resa dei conti interna. Socialisti e Idv hanno già dichiarato che non parteciperanno, i vendoliani di Sinistra Ecologia e Libertà, nonostante l'entusiasmo per le vicende pugliesi, stanno litigando tra loro e con i vecchi comunisti, Prc e Pdci per decidere il da farsi. Salvo i socialisti, gli altri sono ben pronti a presentarsi con una lista autonoma di sinistra e sfidare i democratici, oltre che il centrodestra. Dopo dieci anni di dominio, il vecchio governo campano si sta spaccando in due. Bersani è rimasto solo pure all'ombra del Vesuvio. Chi c'è con lui? Gli appelli si sprecano, le porta sono apertissime nel caso in cui qualcuno volesse salire a bordo, ma per ora ci sono solo i Verdi e l'Api di Rutelli. Che ieri nella convention di Napoli ha lanciato la candidatura di Vincenzo De Luca.

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