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dall'inviato AREZZO Se mai un giorno diventerà presidente della Puglia, Rocco Palese dovrebbe andare in pellegrinaggio.

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Assaiprofano. Un albergo alla periferia di Arezzo, dal nome anonimo, l'Ac Hotel. E forse al ristorante di questo edificio moderno che si è decisa di fatto la sua candidatura alla presidenza della Regione. Il portabandiera del Pdl se la vedrà con il vincitore delle primarie della sinistra, Vendola o Boccia. O almeno se la dovrebbe vedere. Il condizionale è d'obligo visti i continui colpi di scena che ha riservato in un campo e nell'altro il caso Puglia. Procediamo con ordine. È pausa pranzo alla convention del Pdl. Il ministro Raffele Fitto si intrattiene qualche minuto con il giornalisti e la butta a ridere: «Non ho nulla da dire sulla Puglia. E non parlo neanche delle situazioni nelle Regioni confinanti. Non dico nulla di Calabria, Basilicata, Calabria». Poi si fa serio e spiega: «Sono dell'avviso che noi dobbiamo scegliere subito il nostro candidato. Prima delle primarie. Anche perché se dovesse vincere Vendola, come sembra, e visto che l'Udc non lo appoggerà, noi dovremmo già essere in campo con un nostro uomo». In modo, ma questo Fitto non lo dice, di non dover poi riaprire la partita dopo con l'Udc. Si va al pranzo, i big scelgono un ristorante che si nota poco. Fitto ribadisce il suo ragionamento spiegando che il magistrato Dambruoso è il candidasto migliore qualitativamente ma Palese, che è stato già vicepresidente della Regione, è il più forte. Le perplessità su di lui sono che Palese è un uomo duro, anche piuttosto sbrigativo, elettoralmente pesante nel Salento ma debole nel Barese. Si cerca una mediazione. Telefonate con Berlusconi a più riprese. Alla fine Fitto pone l'aut aut. Si parte con Palese, forse Dambruoso potrebbe entrare in giunta. È possibile che Quagliariello faccia il capolista del Pdl. F. d. O.

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