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"Processi? I miei sono plotoni d'esecuzione"

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Il premier Silvio Berlusconi

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La legge sul cosiddetto processo breve non è incostituzionale. E la chiede l'Europa. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando con i cronisti dopo la visita all'ex presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, insieme con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, risponde a chi gli chiede se il ddl sul processo breve sia incostituzionale: "Non credo. C'è l'Europa che ci chiede tempi certi nei processi - ha aggiunto il premier - e c'è la Costituzione che ci dice che devono avere tempi ragionevoli".  I tempi previsti dalla nuova legge "non sono assolutamente brevi", ripete il premier ai giornalisti che lo avvicinano nel cortile del seminario minore di Roma, "chi è chiamato dentro il filone infernale di un processo in Italia, sa bene - conclude Berlusconi - quale disastro sia la lunghezza dei processi per la sua vita e la sua famiglia".   Tribunali come plotoni d'esecuzione - Per quanto riguarda i processi che lo vedono coinvolto, Silvio Berlusconi non ha ancora deciso se presentarsi in aula. Ma denuncia la mancanza di parzialità: "I miei avvocati - ha detto il presidente del Consiglio - insistono nel dirmi di non andare perchè se andassi mi troverei di fronte non delle Corti giudicanti ma dei plotoni di esecuzione". Craxi, un amico e un protagonista della storia - Il giorno dopo la commemorazione al Senato e a dieci anni dalla morte, il premier parla anche del suo rapporto con Bettino Craxi. "Era un mio amico - ha detto Berlusconi -  tutti hanno detto quello che lui ha portato nella politica italiana e credo che sia da annoverare tra i protagonisti della nostra storia repubblicana". Il presidente del Consiglio ha ricordato la figura dell'ex leader socialista, sottolineando di aver "molto apprezzato" le parole che il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha usato nella lettera inviata alla vedova di Bettino Craxi.    

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