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dall'inviato L'AQUILA Oltre due mesi dopo l'ultima visita, il 4 di novembre.

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Questavolta incontra i bambini di una scuola primaria, poi pranza con una famiglia a Paganica, infine prende il caffè con alcuni genitori a Cansatessa: un'altra occasione per elogiare il lavoro svolto dal suo governo, «un'impresa straordinaria di cui andare fieri». Nessun accenno invece alle questioni di politica interna: Berlusconi non risponde alle domande sulle regionali, nè tantomeno a quelle su Bettino Craxi, pur avendo partecipato oggi alla commemorazione in Senato: «Siamo all'Aquila, un lavoro alla volta», è la frase con cui liquida i giornalisti. Prima la visita alla scuola primaria "Mariele Ventre", dove scherza con i bambini: chiede le tabelline, la capitale d'Italia, ma anche se «pensate che Silvio Berlusconi sia un buon Presidente del Consiglio». Agli alunni che rispondono sì, il premier replica con una battuta: «Allora daremo il voto anche ai bambini sopra i cinque anni...». Poi a pranzo con una famiglia di sette persone, padre insegnante di musica, alloggiata nelle palazzine antisismiche di Paganica. Il caffè Berlusconi lo prende invece nei Moduli Abitativi provvisori di Cansatessa, dove scherza con il bambino della famiglia che lo ha ospitato, interista e dunque prossimo "avversario" del Milan nel derby di domenica. A chi lo aspettava fuori, Berlusconi fa vedere ancora le «piccole cicatrici» post aggressione, spiegando che «mi hanno tolto un dentino, ma ne ho altri 35». Molti aquilani hanno voluto ringraziare il Cavaliere: c'è chi lo paragona a Michelangelo che «trasforma il brutto in bello», chi lo invita a farsi «clonare per i nostri figli», e chi vorebbe ritornasse ancora in Abruzzo: «Ormai non ce n'è bisogno, siete a posto». Gia.Ron.

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