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Tesoro a lavoro sulla riforma fiscale, che punta a semplificare il sistema italiano e a evitare che i redditi siano schiacciati dal peso delle tasse.

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Itempi della riforma tributaria, però, ribadisce il governo, «non sono brevi». L'Esecutivo «è responsabile - dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti - e, sotto l'occhio vigile del ministro Tremonti, tiene sotto controllo l'equilibrio dei conti pubblici». Una cautela che è dettata appunto dalla necessità dello stato in cui versa l'economia italiana e non dalla mancata volontà politica, evidenzia il Tesoro che nella seconda parte della Relazione previsionale e programmatica, diffusa ieri, assicura come le eventuali maggiori risorse nel 2010 «sarebbero usate per ridurre le tasse alle famiglie con figli e al ceto medio a reddito medio-basso». Critico il Pd, che accusa la maggioranza di «fare propaganda. Bonaiuti - dice - si rimangia i tagli». La riduzione delle tasse «deve essere - afferma anche il segretario della Uil, Luigi Angeletti - un progetto da avviare nel 2010». Richiesta che appunto difficilmente sarà soddisfatta: non solo il taglio delle tasse è improbabile si realizzi quest'anno, ma è anche in forse la possibilità che avvenga nel 2011, spiega Bonaiuti. D'altro canto, «anche se ora si prevede una crescita dell'1,2-1,3% - dice il sottosegretario a Palazzo Chigi - abbiamo sempre quasi 5 punti da recuperare». Quando però «la ripresa inizierà a soffiare - afferma il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta - si potrà attuare la riforma fiscale passando dalla tassazione sui redditi a quella sui consumi e realizzando cosi la rivoluzione liberale promessa nel 1994». Una rivoluzione che potrebbe invertire la tendenza che negli ultimi tre anni vede crescere il peso delle imposte sui redditi (come l'Irpef e l'Ires) rispetto a quello delle tasse indirette, come l'Iva.

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