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Ionta come Bertolaso, ecco i poteri straordinari

Il piano per la riforma della carceri

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In pochi mesi ha messo nero su bianco un piano per aumentare la capacità detentiva degli istituti di pena. Ha cercato di razionalizzare le risorse del personale, ma alcune difficoltà economiche e burocratiche lo hanno costretto ad arretrare. Franco Ionta, magistrato in prima linea, chiamato a dirigere il Dap, Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, dieci mesi fa consegnò al ministro Alfano un programma dettagliato di ampliamenti. Fondi insufficienti ed emergenza-Abruzzo hanno bloccato e costretto a rivedere quel piano. Ma eccone sfornato un altro in pochi mesi. E, questa volta, interamente finanziato: soprattutto, il direttore del Dap, commissario straordinario avrà i pieni poteri che questo incarico prevede. Con la proclamazione dello stato di emergenza nelle carceri italiane, cui il governo dovrebbe oggi dare il via libera in Consiglio dei Ministri, il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria sarà investito di maggiori poteri, ulteriori a quelli che gli erano stati conferiti lo scorso anno quando fu nominato commissario straordinario per l'edilizia carceraria. Ionta diverrebbe in sostanza commissario delegato, alla stregua della figura di Guido Bertolaso alla Protezione Civile, quando si sono verificate una serie di emergenze territoriali, non ultima quella della gestione del dopo-terremoto in Abruzzo.   In sostanza, secondo quanto prevede la bozza di piano delle carceri messo a punto dallo stesso Ionta lo scorso ottobre, il capo del Dap per risolvere l'emergenza può avvalersi, in deroga alle norme in vigore, anche di consulenti esterni e può decidere la secretazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici. Le procedure per la costruzione delle nuove carceri saranno in questo modo semplificate e, sotto la responsabilità del presidente del Consiglio, la documentazione relativa agli appalti può essere classificata come «riservatissima»: tale livello, infatti, si presenta idoneo a selezionare gli operatori economici interessati agli appalti e a proteggere la documentazione relativa. Per l'emergenza carceri «modello Abruzzo» aveva detto proprio il premier Berlusconi e così sarà. Moduli del tipo di quelli usati in provincia de L'Aquila che costituiranno le nuove strutture detentive da realizzare all'interno dei recinti carcerari esistenti. Saranno anche rese operative alcune strutture inutilizzate evitando così di dover affrontare la spesa e i tempi per la costruzione di istituti di pena ex novo. Per Ionta questa è «una sfida» come lui stesso ha più volte sottolineato che va affrontata con nuove strutture, ma anche con più agenti. Altrimenti, aveva sottolineato tempo fa il direttore del Dap Franco Ionta «si rischia di arrivare a una situazione paradossale e cioè che in un mese si costruiscono nuove carceri ma poi non si ha il personale per farle funzionare». Il piano ora è stato presentato con numeri, cifre e località dove attuare il programma. E mantenendo fede agli impegni, Ionta ha inserito anche l'aumento di organico della Polizia penitenziaria che non è più composta da «gira-chiavi», ma da specialisti del settore. Nel piano non viene dimenticata la necessità di aumentare anche l'efficenza dei servizi sanitari rispetto alle nuove esigenze.  

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