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Primarie da buttare: sono un'opportunità non un obbligo

Emma Bonino

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Il Pd sosterrà Emma Bonino nel Lazio. La decisione sarà ufficiale oggi con il via libera (che sembra ormai scontato) dell'assemblea dei democratici laziali. Un via libera preceduto da un incontro, in mattinata, tra Bonino e i vertici del Pd. Ieri il segretario Pier Luigi Bersani non ha nascosto la sua stima per l'esponente radicale: «È una fuoriclasse». Con buona pace delle perplessità di alcuni cattolici del Pd. Se Franco Marini e Beppe Fioroni hanno già dato l'ok alla candidata radicale, restano i malumori di Paola Binetti, Enzo Carra, Renzo Lusetti. C'è da capire se la candidatura di Bonino passerà o meno per le primarie. La minoranza del Pd le chiede ma Bersani è stato molto netto nel dettare la linea: «Penso che nelle Regioni come il Lazio dove la destra è già in campo sia meglio privilegiare l'immediatezza e l'efficacia della scelta». E aggiunge: le primarie sono «un'opportunità e non un obbligo, il partito non può essere un notaio che si limita a stilare il regolamento delle primarie. Noi siamo un partito veramente federalista, non decidiamo nelle ville, ma nelle assemblee regionali». Se si va verso una composizione per la partita del Lazio, restano ancora per il Pd alcune caselle scoperte. Bersani non ha fretta: le candidature saranno presentate entro il 20 febbraio e in molte regioni «ci sono lavori in corso. In 8-10 regioni siamo a buon punto». I nodi sono sempre gli stessi: Puglia, Campania e Calabria.

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