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Il tentativo è raggiungere un accordo in extremis con l'Udc, ma in questo caso ancor di più, il nome del candidato per la Regione Campania diventa una questione fondamentale.

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NelPd si vivono ore frenetiche. L'oramai estenuante rebus sull'identikit del candidato potrebbe lentamente trovare gli elementi definitivi all'identificazione. Allo stato attuale la situazione è questa. Bassolino, governatore uscente, muove i fili di un eventuale accordo con l'Udc che in Campania è identificabile in Ciriaco De Mita. I due, già forti di 10 anni di tandem alla guida della Regione, studiano come far digerire un'eventuale alleanza ad elettori e dirigenti nazionali del partito di Casini che però avrebbe già scelto il centrodestra. De Mita non guarda di buon occhio la leadership locale del Pdl e l'unica strada per convincere il suo leader a non accordarsi con Cosentino & co. è indicare un nome autorevole: a questo lavora con Bassolino. Rumors di palazzo riferiscono che una piena convergenza si avrebbe su Guido Trombetti: uomo di cultura, esponente della società civile, molto vicino agli ambienti di sinistra e allo stesso governatore anche se il diretto interessato al smentisce. Oppure resterebbe Vincenzo De Luca. Il sindaco di Salerno non ha mai nascosto il suo interesse a trasferirsi a Napoli. Ma il compagno-nemico Bassolino non da via libera. Nel centrodestra invece in pole position sembra esserci Stefano Caldoro anche se, secondo quanto emerge da una telegonata tra l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato e il deputato socialista, potrebbero esserci ulteriori risvolti: «Se nel centrodestra il candidato non sei tu, ma Lettieri, io sono prontissimo a sfidarlo» proprio per rappresentare l'intenzione di proseguire l'antico braccio di ferro con il numero uno degli industriali napoletani. Il nome di D'Amato è stato lanciato anche dal leader Udc Pierferdinando Casini due settimane fa proprio a spiegare che, eventualmente, i centristi avrebbero appoggiato l'ex presidente di Confindustria piuttosto che Lettieri. Sostegno a Caldoro intanto arriva anche da Fausto Corace, segretario regionale del Ps di Nencini: «Se il candidato fosse Caldoro sarebbe indubbiamente molto difficile restare indifferenti. Per molti anni ho ritenuto che per i socialisti il posto sbagliato fosse nel centrodestra. Beh, comincio a pensare che il posto sbagliato sia un altro».

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