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«Bersani ci pensi bene, sarebbe scontro ideologico»

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«Bersanici pensi bene prima di dire sì alla candidatura Bonino alla Regione Lazio. Sarebbe davvero l'inizio di un'ennesima chiusura del Pd». Il Partito democratico si avvia verso la candidatura di Emma Bonino e nello schieramento di largo del Nazareno scoppia il caos. Con tutta l'ala cattolica in subbuglio, ferma nel dire no alla candidatura dell'esponente radicale. Tra questi Enzo Carra, ex Margherita e ora esponente cattolico del Pd. «La candidatura della Bonino va bene, se vogliamo perdere...». Ne è così sicuro? «Certo. È non è una cosa personale contro di lei. Dico solo che è una candidatura che tende a stringere più che allargare l'elettorato democratico. Anche perché, inevitabilmente, e questo lo ha ammesso la Bonino stessa, il confronto elettorale si tasformerebbe in uno scontro ideologico. E per un elettorato cattolico, ciò significhebbe non votarla». C'è da dire che però nel suo partito non si vede una valida alternativa... «Quello che sta succedendo è anche frutto di una mancanza di chiarezza da parte del Pd, arroccato nel suo indecisionismo. E nel frattempo i buoi sono scappati dalla stalla». Per buoi intende quelli dell'Udc? «Certo. Ormai palesemente andato con il Pdl e quindi con Renata Polverini, e da parte dei centristi è legittimo che cerchino partner dove meglio conviene. È una forza minoritaria ma può essere determinante. Lo conferma il fatto che le forze maggiori cerchino con tanto calore e determinazione intese con Udc. E poi c'è un altro problema». Quale? «Con la candidatura di Emma Bonino, saltando quindi tutte le alleanze possibili, il Pd si sposta sempre di più nelle mani di Antonio Di Pietro. Perdendo ogni possibilità di poter fare delle riforme, perché non ce le farà fare». Il problema del Pd sembra un po' più ampio. Bersani ha praticamente la stessa situazione in più regioni, vedi la Puglia. «Non ho vinto io il congresso del Pd. Certo, siamo tutti corresponsabili. Ma il segretario è lui e avrebbe dovuto lavorare su questo dal giorno stesso della sua nomina. Forse questi problemi non ci sarebbero stati, visto tra l'altro che si è proposto come segreteria delle cose concrete. Al momento restiamo con un pugno di mosche. Ma sono fiducioso verso nuove e possibili soluzioni». Tipo? Ha qualche suggerimento in alternativa alla Bonino? «Ripeto, io non ho nulla contro la Bonino, anzi ho grande simpatia per lei. Ma la sua sa tanto di una testimonianza che di scelta di largo consenso. La candidatura di Zingaretti era apparsa da subito la scelta migliore. Sono passate le settimane e ora diventa davvero difficile che accetti». Da come parla sembra ci sia peròa ncora uno spiraglio di possibilità... «Perché credo fortemente che la politica sia fatta anche di generosità e spirito di servizio. E quindi a questo punto un sacrificio bisogna chiederlo. Le candidature non si acecttano solo per volontà personale, altrimenti che politica sarebbe?». G.R.

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