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Bersani: "Se il Pd corre da solo vince solo in tre regioni su 13"

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Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani

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Sulle elezioni regionali, in particolare sulle scelte per il Lazio e la Puglia, il Pd prende tempo. Il segretario dei democratici Pier Luigi Bersani spiega in una conferenza stampa che in entrambe le regioni ci sono «lavori in corso» e che comunque per le candidature c'è tempo «fino al 20 febbraio». L'obiettivo, sottolinea Bersani, è verificare le possibilità per le «più ampie convergenze possibili», così da evitare di consegnare 10 regioni su 13 al centrodestra - scenario che, avverte Bersani, si verificherebbe sulla base dei risultati delle europee se il Pd corresse da solo o con un solo interlocutore. Ma - si cautela il leader - «nessuno pensa che lo schieramento di alternativa nazionale al centrodestra possa essere delineato sin dalle prossime regionali»: l'obiettivo, se mai, è «accorciare le distanze tra tutte le forze di opposizione». Sulla Bonino non ci sono preclusioni - Dunque il Pd cerca alleanze a tutto campo. Ma prende atto del fatto che l'Udc assume «posizioni diversificate» a seconda delle Regioni. In particolare, nel Lazio il partito di Pier Ferdinando Casini si allea col centrodestra a sostegno di Renata Polverini. «Prendiamo atto che l'Udc nel Lazio ha fatto questa scelta, ma non condividiamo», chiosa laconicamente Bersani. Il quale però non chiarisce se i democrat appoggeranno Emma Bonino o se presenteranno una candidatura autorevole di marca Pd. «Abbiamo sempre messo tra le ipotesi di appoggiare candidati non del Pd», così da allargare il più possibile lo schieramento di centrosinistra, dice il segretario, secondo il quale sulla Bonino «non ci sono preclusioni». Bersani rimanda le scelte alla prossima settimana: per prendere decisioni ci vorrà «qualche giorno». Interlocutoria la posizione di Bersani anche in merito alla Puglia: sull'eventualità di ricorrere a primarie dovrà essere l'assemblea regionale del partito a pronunciarsi, sempre tenendo presente il fine di allargare l'alleanza.   Giustizia, no a tsunami di proposte per salvare il premier -  Al governo e al centrodestra, Bersani lancia una proposta riguardo all'agenda delle priorità. Per Bersani allo stato «l'agenda è sbagliata». E va «assolutamente corretta». Il segretario Pd ribadisce «con tutta la nettezza e la forza possibile che siamo non solo disponibili ma intenzionati a una discussione immediata sulle riforme istituzionali» che comprenda una «rilettura dei rapporti tra governo, Parlamento e magistratura», purchè ciò avvenga entro una «logica di sistema». E le condizioni per farlo ci sono «da domattina», dunque non occorre aspettare le elezioni regionali. Ma - avverte Bersani - «se la destra invade il Parlamento con uno tsunami di iniziative per mettere a riparo il Premier, se ne prenda la responsabilità. Berlusconi - aggiunge il leader Pd - deve dimostrare adesso se mette davanti se stesso o i problemi del paese». Bersani invita Paolo Bonaiuti e altri esponenti del centrodestra a evitare «balletti» sul dubbio se «Bersani ce la farà» a dialogare o se «sarà una delusione». E aggiunge: «Lo dico forse senza eccessivo amore ma di certo senza odio, io non odio nessuno».   Le priorità: lavoro e fisco - Bersani suggerisce al centrodestra di inaugurare l'anno «accorciando la distanza tra il paese e la politica» attraverso una discussione pubblica in Parlamento in diretta tv su un tema da concordare tra: le proposte per il mercato del lavoro e i giovani; la scuola, segnata da una situazione «molto difficile»; il carico fiscale su lavoro e imprese. La discussione, per Bersani, dovrà prevedere proposte finali del governo e dell'opposizione. Al contempo, nelle commissioni parlamentari procederà la discussione sulle «riforme di sistema» necessarie al paese. Per Bersani «in questo momento i cittadini hanno il problema del lavoro dei giovani al posto numero uno». Anche la giustizia «è una priorità», da affrontare però nell'ottica di un «servizio ai cittadini» da migliorare - in proposito, ci sono proposte democrat in Parlamento su cui il Pd è pronto a discutere. A proposito dei rapporti con Antonio Di Pietro, Bersani afferma: «Noi facciamo opposizione in modo diverso, ma lavoriamo perchè sia meno diverso». Anche con l'Italia dei Valori il Pd cerca «ovunque convergenze, senza sottovalutare il suo ruolo», con un approccio sempre «dialogante e propositivo».  

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