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Serve una Costituente per la Carta

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Primadell'ultimo rinnovo delle Camere che ha portato al Governo Berlusconi ricordo che incontrammo diversi leaders e capigruppo degli altri partiti per avere un confronto trasversale sulla opportunità di eleggere con il nuovo Governo anche l'Assemblea costituente con l'obiettivo di innovare, in un lasso di tempo breve, la seconda parte della Costituzione. Nel mio disegno di legge avevamo previsto che facessero parte dell'Assemblea Costituente i senatori a vita e gli ex presidenti della Repubblica, oltre a 150 elementi eletti direttamente dal popolo con il sistema proporzionale puro. In un incontro con il Presidente della Repubblica ricordo che gli sottolineammo la necessità e l'opportunità di procedere per la strada dell'Assemblea costituente. In quel tempo come già detto ero il presidente di un gruppo composto da 10 senatori ed il sen. Rotondi era il segretario della Dca. L'accoglienza alla nostra proposta non fu entusiasta, ma comunque incuriosì sia la dirigenza di Forza Italia che quella di Alleanza Nazionale, così come quella dell'attuale Pd e dell'Udc, tanto che si aprì un breve dibattito, che venne accantonato per le esigenze della imminente campagna elettorale. Oggi più che mai la proposta è tornata attuale, tanto da avere due autorevoli sostenitori nei Ministri Bossi e Rotondi; allora si dissero favorevoli fra gli altri l'on. Gianfranco Fini, co-fondatore del Popolo della Libertà e lo stesso Francesco Storace, leader “La Destra”. Sono certo che il consenso oggi risieda anche nell'alveo degli altri schieramenti. Il motivo di quanto suddetto risiede nei 5 articoli che compongono il mio disegno di legge. Il tentativo di riforma della Costituzione proposto al Parlamento dai quattro saggi di Lorenzago, fu bocciato dal popolo italiano tramite lo strumento del referendum; miglior fine non ebbe la proposta della famosa bicamerale presieduta dall'on. Massimo D'Alema. La doppia bocciatura dimostra che la revisione della Costituzione italiana non può che essere effettuata da costituenti che rappresentino la maggioranza dei cittadini italiani e che, per questo, l'unica strada da percorrere è quella di una Assemblea eletta a suffragio universale con il proporzionale puro, alla quale demandare esclusivamente il compito di operare, entro un termine ristretto, la riscrittura della seconda parte della Costituzione. Il breve lasso di tempo di 12 mesi previsto dal ddl, prorogabile soltanto una volta per altri 12 mesi, permetterà alla costituente di operare per raggiungere in tempi ragionevoli dei risultati concreti in termini di riforme, quelle riforme che, nell'interesse del Paese, non possono essere più rinviate. Con l'ausilio della Costituente non solo si potrà cambiare la forma dello Stato e ottemperare alle necessità conseguenti, ma in merito alle altre materie di dibattito la stessa potrà dare l'indicazione, che dovrà essere poi necessariamente approvata dal Parlamento. * Membro della Direzione Nazionale del Pdl Vicesindaco di Roma

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