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Ratzinger pranza coi poveri «Soffro per le vostre storie»

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Tratra gli ultimi. Papa Benedetto XVI pranza in compagnia degli immigrati e dei poveri nella mensa di Sant'Egidio a Trastevere. Qui, circondato da 31 bambini di tutte le etnie, Ratzinger torna a lanciare un appello perché sia assicurata solidarietà agli stranieri e ai più deboli. «Impegnatevi - dice - perché nessuno sia solo, sia emarginato, sia abbandonato». Poco prima, in piazza San Pietro, alla fine dell'Angelus domenicale, Benedetto XVI aveva assicurato la sua «speciale preghiera» per le famiglie italiane «in difficoltà». E all'esterno del centro per bisognosi, gestito da Sant'Egidio, il Papa è accolto da una folla festante. Stessa atmosfera all'interno dei due saloni, dove circa 150 commensali hanno salutato, con applausi e «Viva il Papa», il loro ospite. La recita del «Padre Nostro» e poi via al pranzo: antipasto, lasagne, polpettine, lenticchie e purè, dolci e spumante. Al pranzo vi era «un'atmosfera festosa», riferisce padre Federico Lombardi. Lo stesso Pontefice, nel brindisi finale, osserva che è stato come «mangiare a casa, bello e dolce come tra fratelli». «Vi sono vicino e vi voglio bene», aggiunge Ratzinger. «Le vostre vicende - prosegue - non sono lontane dai miei pensieri anzi sono al centro del cuore dei credenti e del mio cuore». I poveri, gli immigrati, gli emarginati di oggi sono - dice ancora Benedetto XVI - come Gesù e la sua famiglia: «Anche loro - sottolinea rivolgendosi ai suoi compagni di pranzo - hanno vissuto il disagio di non trovare ospitalità e di essere costretti ad emigrare; voi sapete cosa vuol dire». Prima di lasciare la mensa di Sant'Egidio, Ratzinger elargisce complimenti ai cuochi e ai camerieri e consegna personalmente regali ai bambini presenti. Poi, dopo aver visitato la scuola d'italiano, è di nuovo uscito all'aperto per un ultimo bagno di folla prima di rientrare in Vaticano. «Dobbiamo imparare tutti a parlare la stessa lingua, una lingua - conclude - che renderà migliore la città e il mondo intero per costruire la civiltà dell'amore». Non è la prima volta che un Papa siede a mangiare con i poveri fuori dal Vaticano. Tra i precedenti, il pranzo del 20 dicembre 1992, quando Giovanni Paolo II si recò alla mensa della Caritas all'Esquilino, fermandosi a pranzo con gli ospiti. È la prima volta però - come sottolinea Andrea Riccardi - che un Papa varca la soglia dell'edificio di Trastevere dove la Comunità di Sant'Egidio distribuisce cibo ogni giorno ai bisognosi. Fab. Per.

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