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segue dalla prima (...) che genera un alto muro di cemento eretto tra Betlemme e Gerusalemme.

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Tristezzache, però, lascia spazio alla gioia di potersi inginocchiare davanti alla grotta che, secondo la ricostruzione, avrebbe ospitato la mangiatoia su cui venne posto Gesù bambino. Questo è ciò che rimarrà nei ricordi di Giorgia Meloni, ministro della Gioventù. Ricordi che lasciano subito spazio al futuro e che la stessa Meloni commenta: «Ora pensiamo a costruire un domani migliore per le nuove generazioni, soprattutto in Italia dove la politica deve tornare ad avere, come unico obiettivo, quello di pensare al bene del Paese». Ministro Meloni, un appello, il suo, che va nella stessa direzione di quello che si auspica il presidente del Consiglio che però, a vedere la sinistra, sembra rimanere lettera morta. «Così stanno i fatti, ma non va bene generalizzare. Partiamo intanto con il dire che Berlusconi si rende conto che in Italia tutto andrebbe meglio se si riuscisse a parlare moderando i toni. Il primo passo l'ha fatto. Per esempio si è riavvicinato al Capo dello Stato. Ha capito che un'alleanza tra i vari livelli istituzionali renderà più facile il processo di riforme di cui abbiamo bisogno per uscire da quell'immobilismo che ci hanno lasciato in eredità i nostri padri che hanno pensato a governare l'Italia senza un progetto a lungo termine. Ora dobbiamo recuperare e per farlo è logico che serva un'alleanza istituzionale». Eppure la sinistra sembra non voler aiutare questo processo «Non sono proprio d'accordo. Certo dall'altra parte ci vorrebbe maggior responsabilità però bisogna distinguere il Pd dall'Idv. Il segretario dei Democratici qualche passo in avanti lo ha fatto. Ha avuto il coraggio di aprire al dialogo sulle riforme. Chi invece ha rinunciato a sconfiggere Berlusconi sul piano politico e continua ad alimentare la violenza è Antonio Di Pietro e tutti i suoi. L'Idv inizi a fare proposte politiche e dimostri di avere a cuore il destino degli italiani. Come si può arrivare a dire "Non si parla con il diavolo"? Io vengo da una storia che mi ha insegnato che quando semini odio, raccogli violenza. Ci vuole maggiore responsabilità. Posso dare un consiglio a Di Pietro?» Prego. «Potrai anche prendere voti sparando contro Silvio Berlusconi, dandogli del mafioso o dell'infame, ma ricordati che la politica non deve essere concepita come "distruzione" ma come "costruzione" di un futuro migliore, altrimenti a farne le spese saranno sempre i giovani». Teme che il clima diverrà più astioso durante la campagna elettorale per le Regionali? «Spero di no, noi ce la metteremo tutta ma anche dall'altra parte deve esserci la stessa volontà». A proposito di Regionali, lei è molto amica della candidata in Lazio del Pdl Renata Polverini. È soddisfatta? «Certo. Renata è una persona che saprà ben governare. Viene dalla militanza sindacale e percepisce i problemi della gente. Basta vedere le sue prime dichiarazioni. Ha parlato subito di sanità. Un buco nero per la Regione e lei è partita proprio da lì, uno dei temi più scottanti che dovrà gestire. Solo una donna sa andare subito al concreto». E l'Udc vi sosterrà? «Lo spero. Vedo molto male un'alleanza di Casini con il Pd. Potrebbero anche riuscire a vincere, ma poi non riusciranno mai a governare. Hanno valori di riferimento troppo diversi». Con la Lega come va? Sembrano arrabbiati perché volete sottrarre al Nord anche le Olimpiadi 2020. «Mettiamo le cose in chiaro. Da "romana de Roma, core de Roma" dovrei dire che siamo più adeguati ad avere le Olimpiadi, ma siccome sono un ministro della Repubblica e antepongo sempre gli interessi dell'Italia in toto dico ai leghisti di non fare la battaglia dei campanili, pensiamo prima di tutto a portare le Olimpiadi in Italia». Circolano voci che lei abbia molto appeal sul ministro Maroni? Sbaglio o è stata lei a fargli cambiare idea riguardo alla censura di Facebook? «Non è vero. Ne abbiamo solo parlato poi ha fatto tutto da solo. Ha capito che bisogna sì impedire l'istigazione della violenza in Internet senza però ledere la libertà di pensiero». Quali saranno intanto i prossimi impegni del ministero per i giovani? «Gliene dico uno per tutti dal quale capirà quale è il nostro impegno: a breve realizzeremo otto presidi della legalità in Sud Italia. Dei luoghi che nasceranno proprio in quegli edifici sottratti alla "mala vita" che, dopo essere stati ristrutturati dal ministero della Gioventù, verranno affidati ad associazioni antimafia per diffondere tra i giovani la voglia di andare contro la criminalità». Torniamo invece alla Terra Santa. A febbraio Berlusconi dovrebbe andarci, vorrebbe seguirlo? «Quello sarà un appuntamento importante al quale vorrò partecipare solo se potrò essere utile per portare a compimento quegli accordi che abbiamo siglato con il ministro dell'Educazione Gideon Saare di scambi culturali tra i nostri giovani e i loro». E da questo viaggio cosa le resterà per sempre nel cuore? «Tante cose, l'emozione di inginocchiarmi davanti alla Grotta della Natività, il Santo Sepolcro, le foto di quegli ebrei morti per colpa della cattiveria dell'uomo, ma anche gli occhi pieni di speranza delle bambine del campo profughi che mi hanno accolta cantandomi "Fra Martino campanaro" e, soprattutto, l'orgoglio di vedere l'impegno che l'Italia sta mettendo in quella Terra per favorire il processo di pace».

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