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Valeria Costantini Una voce registrata interrompe ogni tanto la tranquillizzante canzoncina «Don't worry, be happy» per dire che un operatore Adr risponderà al più presto.

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Èl'unica risposta-conforto che si può ricevere allo 0665951, numero informativo della società che gestisce l'aeroporto di Fiumicino, per conoscere il destino del proprio volo. È la neve a bloccare lo scalo, anche se a Roma piove soltanto, perché parte di equipaggi e velivoli proviene dalle zone isolate dal maltempo. Oltre 40 anche ieri i voli cancellati dal Leonardo Da Vinci: rotte «congelate» per nord Italia, Europa e Stati Uniti. A devastare le agognate vacanze per le migliaia di passeggeri, letteralmente sequestrati per ore allo scalo, sono stati anche i ritardi, spesso superiori alle due ore. Una catastrofe natalizia per molti diventata odissea. Come per i 100 passeggeri diretti in Madagascar con Air Italy. Dovevano partire martedì sera e ieri alle 20 erano ancora a Fiumicino. C'è chi ha annullato il viaggio di nozze, chi con i bimbi è tornato a casa a notte fonda, chi ha dormito in aeroporto senza alcuna assistenza, coperte o acqua. «Siamo in ostaggio - racconta Ilaria Peloso di Latina -, dovevamo partire con il volo I9 528 diretto a Nossi-be delle 21.15, ma l'aereo era bloccato a Milano con tutto l'equipaggio. Dopo, è stato posticipato a mezzanotte ma all'una al gate non c'era nessuno. Così molti hanno rinunciato o si sono arrangiati sulle panchine. Il mattino dopo ai check-in Alitalia, nemmeno le urla dei passeggeri hanno smosso nulla, dai tour operator nessuna risposta ed eccoci qua 24 ore dopo ancora senza sapere se partiremo». Alla fine l'odessea si è chiusa con l'imbarco alle 21 di sera, con più di un giorno di ritardo. Identica scena, con risse sfiorate e disperazione, davanti ai chek-in per Zanzibar e Santo Domingo. La neve rischia di surgelare le mete più calde anche nei prossimi giorni. Cosa succederà quando dai 100mila passeggeri di ieri, si passerà agli oltre 140 mila di Capodanno?

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