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"L'Assemblea costituente è la strada per la svolta"

Rocco Buttiglione

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«Bene queste aperture ma il macigno sul cammino delle riforme sono i problemi personali di Berlusconi. Se non li mettiamo da parte non avremo nessuna politica di riforma». Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, ha vissuto in prima persona l'esperienza della bicamerale, e ora si mostra ottimista ma cauto di fronte ai segnali di apertura che vengono da Tremonti e da D'Alema. Si può tornare allo spirito della vecchia bicamerale? «Non credo, sono cambiate le condizioni in cui maturò la vecchia bicamerale». Cosa è cambiato? «Allora ci si muoveva nella prospettiva di un bipolarismo che è fallito e quindi è difficile che si possa ricominciare dopo ci eravamo fermati. Riprendere lo spirito di quella bicamerale è difficile perchè Italia è cambiata però ciò non vuol dire che non si possa lavorare per riforme serie». Quale la sede per le riforme? Una nuova bicamerale? «Una nuova bicamerale potrebbe essere la soluzione. Oppure vedo meglio un'Assemblea costituente eletta con il compito di intervenire sulla Costituzione. Ma perchè ciò accada sono necessari un livello elevato di fiducia reciproca e un vero spirito costituente. Al momento vedo appena una volontà di fermare la guerra civile. Di qui a un'assemblea costituente ce ne corre». Lo snodo è quello della riforma della giustizia, come se ne esce? «Quanti dicono di no a leggi ad personam vogliono usare la leva giudiziaria per abbattere Berlusconi. A me sembra che il problema Berlusconi non sia solo individuale ma politico. A torto o a ragione il premier ritiene di essere oggetto di persecuzione politica. E davanti a questa convinzione la via d'uscita è l'approvazione di una norma di immunità parlamentare. Tutti gli ordinamenti giuridici risolvono questo problema in questo modo». Voi la votereste? «Non sto dicendo che noi la voteremo ma non grideremo allo scandalo, non diremo che è una norma anticostituzionale o liberticida, ma è un provvedimento che la maggioranza può adottare. C'era prima e ci può stare anche ora. Come misura tampone si può inserire il legittimo impedimento. Forse così si risolvono i problemi personali di Berlusconi ma anche il problema politico che è quello di una situazione incandescente che blocca il percorso delle riforme». Su legittimo impedimento che posizione adotterete? «Valuteremo serenamento il problema nella consapevolezza che è una cosa legittima non è un attentato alla Costituzione. Crea un clima in cui si possono fare altre riforme. Mi auguro che il Pd segua la stessa linea. Quanto al Pdl rinunci ai mezzucci. Non faccia leggi strane che si occupano solo dei processi penali di Berlusconi perchè c'è il rischio che vengano messi in libertà migliaia di delinquenti. Berlusconi scenda in campo e spieghi ai cittadini perchè è utile l'immunità». Che strada va percorsa? «Si ritiri la norma sul processo breve e si segua il percorso del legittimo impedimento e dell'immunità. Si può tornare al vecchio articolo 68 e nessuno lo potrebbe dichiarare incostituzionale».

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