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"Basta con l'esasperazione della polemica politica"

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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{{IMG_SX}}"Basta con l'esasperazione della polemica politica". La reazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è dura e usa toni fermi per condannare l'aggressione a Berlusconi. Il suo è un appello a tutto il mondo della politica ma diversamente dalle altre volte, ora traspare nelle parole del presidente la preoccupazione che quel gesto violento possa essere il primo passo di una deriva pericolosa verso forme di violenza più diffuse. Inevitabile per Napolitano andare con il pensiero al passato, agli anni della tensione quando la tenuta della democrazia fu messa dura prova. «Impediamo subito, risolutamente - afferma - che rinascano forme di violenza che l'Italia, in un passato non lontano, ha già conosciuto e duramente pagato». Quindi l'analisi consapevole del terreno che ha fatto germogliare l'evento violento. «È mia convinzione che ci sia stata una esasperazione pericolosa della polemica politica. Bisogna fermarla. Non è la prima volta che lo dico e sono costretto a ripeterlo». Parlando al Tg2, Napolitano fa appello a tutto il popolo italiano affinchè quanto è accaduto a piazza Duomo non sia sottovalutato. Perchè «è stato colpito e ferito il presidente del Consiglio e, anche se verrà verificato che si è trattato di un gesto di uno sconsiderato, dobbiamo essere tutti egualmente allarmati. E quando dico tutti, intendo tutti gli italiani che credono nella democrazia e hanno a cuore che venga garantita la pacifica convivenza civile» afferma pesando le parole. Il Capo dello Stato invita anche a non strumentalizzare quanto è accaduto. «In questo momento davvero non ha senso che gli uni diano le colpe agli altri per il clima che si è creato». La via d'uscita per impedire che ci sia un effetto moltiplicatore di questa aggressione è che «si deve tornare a un normale, civile confronto tra le diverse parti politiche e tra le diverse istituzioni. Bisogna rispettarsi reciprocamente. Bisogna misurare le parole, dovunque si parli, pesare i giudizi e non estremizzarli. Si parli nelle piazze, si parli nei congressi di partito, si parli alla televisione». Ma soprattutto «non si cerchino scorciatorie e non si vedano complotti lì dove esistono dissensi». Nel corso dell'intervista il presidente ribadisce: «faccia ciascuno la sua parte, e resti nei limiti del proprio ruolo. Il Paese deve essere governato serenamente, per vedere affrontati i suoi tanti problemi». Napolitano delinea anche gli ambiti in cui si deve muovere l'opposizione alla quale «tocca, ed è una funzione essenziale in un sistema democratico, controllare, criticare, proporre, con tenacia, in un Parlamento che come dice la costituzione è eletto per cinque anni». Come a ricordare che scorciatoie extraparlamentari verso nuove elezioni non sono possibili e che ogni passaggio della vita democratica si deve svolgere dentro il Parlamento. Il Capo dello Stato parla a tutte le istituzioni non esclusa la giustizia affinchè «ciascuno faccia la sua parte restando nei limiti del proprio ruolo che sono fissati in Costituzione». Infine, Napolitano ha rivolto un appello agli italiani «ad avere fiducia in tutte le istituzioni, a rispettarle, a mostrare quel senso di responsabilità che l'interesse comune richiede, l'interesse generale del paese urgentemente richiede. Questo è il momento per assumere comportamenti conseguenti».

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