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Scajola: "Il nucleare è strategico non ci possiamo fermare"

Claudio Scajola

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Il ministro Scajola a Il Tempo: «Non ci sarà una mappa dei siti del nucleare ma una serie di criteri per indicare dove si potrà costruire». E poi: «I No non ci fermeranno». «Il nucleare è un interesse strategico del Paese. Questo vuol dire che in caso di opposizione ingiustificata, il governo potrebbe esercitare il potere sostitutivo, previsto dalla Costituzione». Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è determinato a mandare in porto quello che considera il fiore all'occhiello del programma delal legislatura. Non si lascia impaurire dalle bordate che già vengono dal «partito del No» perchè, sostiene, a favore del nucleare si è espressa anche la Conferenza sul clima e poi ci sono esponenti del Pd che mostrano delle aperture. A che punto è il progetto sul nucleare? «Stiamo rispettando la tabella di marcia. A metà agosto è entrata in vigore la mia Legge Sviluppo che reintroduce nell'ordinamento italiano la possibilità di realizzare energia elettrica col nucleare. Stiamo procedendo alla realizzazione dell'Agenzia di sicurezza nucleare e nei primi mesi del prossimo anno definiremo i criteri dei territori che potranno ospitare una centrale nucleare». Quando verrà definita la mappa dei siti? «Non ci sarà una "mappa dei siti". Ci saranno una serie di criteri geologici, sismici, ambientali che indicheranno dove si potrà e dove non si potrà costruire una centrale. Saranno poi le imprese energetiche interessate a costruire le centrali a scegliere il sito più adatto e chiedere le relative autorizzazioni nazionali e locali. Che c'è di vero circa il fatto che la prima centrale sorgerà in Veneto? «Nulla. Ripeto che fino a che non ci saranno i criteri, le imprese non potranno scegliere concretamente alcun sito e non potranno chiedere alcuna autorizzazione». Con quali criteri sarà scelto il luogo per il deposito delle scorie? «I criteri saranno ispirati alla massima sicurezza. Il procedimento sarà analogo a quelli per la scelta dei territori che potranno ospitare le centrali». I Verdi e il Pd già sono in trincea. Cosa farete se l'opposizione si metterà di traverso? «Discuteremo, nella speranza che non prevalgano chiusure pregiudiziali e atteggiamenti ideologici. Faccio presente che importanti esponenti del Pd, come l'oncologo e senatore Umberto Veronesi, affermano la necessità del nucleare per ridurre la produzione di energia da fonti fossili (gas, petrolio, carbone) che producono emissioni di gas serra, che è tra le principali cause di tumori. Nei giorni scorsi anche il Presidente Ciampi ha sostenuto la necessità di superare il "tabù del nucleare". E dalla Conferenza sul clima di Copenhagen sta emergendo con chiarezza che senza una quota di nucleare non si potrà combattere il cambiamento climatico». Anche il sindaco di Latina ha detto di no. Se una regione scelta come sito dovesse opporsi, cosa farete? Andrete avanti comunque? «Le ho già detto che non ci saranno Comuni e Regioni scelte come siti. Ci saranno imprese che chiederanno di poter costruire centrali nucleari in un territorio. Sono sicuro che discutendo con le Regioni e gli enti locali si potranno trovare le soluzioni condivise, come avviene in tutti i Paesi del mondo, a partire dalla Francia che produce col nucleare il 70% dell'energia elettrica e degli Stati Uniti del Presidente Obama e della sua "economia verde", che prevede anche il rilancio del nucleare: infatti in Usa sono in costruzione 4 centrali nucleari e altre 11 sono in via di autorizzazione. In caso di opposizione ingiustificata, il Governo potrebbe esercitare il potere sostitutivo, sulla base dell'articolo 120 della Costituzione perché il nucleare è un interesse strategico del Paese. Ma sono certo che non sarà necessario farne uso». A quando la prima pietra di una nuova centrale? E a quando l'operatività? «Metteremo la prima pietra entro il 2013 e poi ci vorranno cinque o sei anni per la costruzione della centrale». Maurizio Cumo al vertice dell'Agenzia, è una strada percorribile? «Stiamo varando lo Statuto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. Poi penseremo ai candidati».

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