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Finanziaria, polemica sul Tfr Governo pronto alla fiducia

Pierluigi Bersani all'Assemblea del Pd

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Il governo è intenzionato a porre la questione di fiducia. La discussione sulla Finanziaria anche ieri è andata avanti a singhiozzo, tra mille intoppi. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha riconosciuto all'opposizione di non aver usato l'ostruzionismo ma al tempo stesso ha preso atto che la discussione più che nel merito della Manovra si è dilungata sul metodo. Dall'opposizione è infatti arrivata la proposta di una sorta di partita di scambio: la disponibilità a ridurre gli emendamenti in cambio della garanzia del governo a non porre la fiducia. Così il Pd ha ridotto le modifiche da un centinaio a 28, l'Idv e l'Udc sono scesi a circa 15. Ma i tempi sono stretti. La conferenza dei capigruppo ha fissato come scadenza per l'approvazione finale il 18 dicembre. Quindi il governo ha fatto sapere che non considera modificabile il testo. La sinistra usa parole dure. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla di «un cazzotto in faccia a una discussione seria», mentre per il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, c'è stata «una maxi espropriazione del Parlamento». La polemica ieri si è scatenata soprattutto attorno alla norma che stabilisce l'uso del Trattamento di fine rapporto inoptato e depositato in un fondo dell'Inps, per la copertura della Manovra. Il leader del'Idv Di Pietro nel suo blog va giù duro: «si fregano i soldi del Tfr dei lavoratori per sistemare gli speculatori e gli intrallazzatori a cui va lo scudo fiscale». Ma il ministro del Welfare Maurizio Sacconi spiega che il governo si è limitato a confermare quanto deciso dal governo Prodi nel 2007 e cioè che il Tfr inoptato di futura maturazione fosse in parte sottratto ale imprese e attribuito a un apposito fondo amministrato dall'Inps per conto dello Stato.   Poi l'assicurazione che «sono assolutamente garantite le erogazioni ai lavoratori». In ogni caso il Tfr, ha chiarito, non servirà a coprire spese aggiuntive ma «per la parte eccedente, le erogazioni trovano solo una più corretta iscrizione contabile». Anche il segretario della Uil Angeletti conferma che «la liquidazione dei lavoratori è comunque garantita». Quindi nessun problema. La copertura della Manovra da circa 9 miliardi di cui 5,6 in termini di indebitamento, è pertanto garantita dal gettito dello scudo fiscale pari a 3,9 miliardi, dall'utilizzo di 3,1 miliardi del fondo del Tfr, da una stretta sui falsi invalidi pari a 50 milioni, dall'alienazione degli immobili pubblici per 250 milioni e dalle riduzioni di spesa degli enti locali per 48 milioni. Anche se il testo è di fatto blindato, continuano le pressioni per fare delle modifiche. L'Upi, l'Unione delle Province italiane, durante l'assemblea congressuale ha chiesto di stralcare i tagli alle poltrone di assessori e consiglieri. In serata è apparso chiaro che la fiducia è scontata. Dovrebbe arrivare martedì prossimo. Oggi, infatti, dopo l'esame della proposta di legge sul made in Italy, la richiesta di arresto per il sottosegretario Nicola Cosentino e le mozioni sulle sue dimissioni, si riprenderà con la discussione generale. Domani dovrebbe essere votato il ddl di Bilancio e forse il primo articolo della Finanziaria. Il relatore Corsaro ha spiegato che alcuni provvedimenti rimasti fuori potrebbero rientrare nel decreto milleproroghe di fine anno. Questo dovrebbe risolvere, reintroducendo il diritto soggettivo, la questione del tetto all'editoria.   Tema sul quale Tremonti ha rassicurato per telefono il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Infine, per quanto riguarda la questione dei beni confiscati alla mafia arriva dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, la proposta della creazione di una agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati.  

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