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Droga, alcol e farmaci nel corpo di Brenda

Il trans Brenda, coinvolto nel caso Marrazzo, trovato morto

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Psicofarmaci, alcol, droga. La notte in cui è morta, nel corpo di Brenda, una delle trans del caso Marrazzo, c'era una miscela esplosiva che ha messo a dura prova il suo fisico. Sono alcune delle sostanze che sarebbero state rilevate dai test tossicologici sul corpo del viado brasiliano, al secolo Wendell Mendes Paes, 32 anni (li avrebbe compiuti ieri), eseguiti dell'Istituto di medicina legale del policlinico Gemelli diretto dal professor Pascali, e depositati alla Procura di Roma che indaga per omicidio volontario. La notte del 20, Brenda, nel suo appartamento alla periferia nord di Roma, in via dei Due Ponti 180, ha mandato giù un cocktail di Red Bull e whisky Ballantyne's e una boccettina di Minias, farmaco che assumeva per dormire. Il pool di magistrati, composto dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Rodolfo Sabelli, ora dovrà valutare i responsi medici e considerare la loro eventuale valenza penale: se rafforzano la tesi dell'incidente o dell'omicidio. Per completare il quadro degli indizi a sostegno dell'una o dell'altra ipotesi, gli inquirenti attendono anche la relazione tecnica della Scientifica sulle possibili cause dell'incendio partito quella notte dalla valigia al piano terra e propagatosi al materasso del divano, dando origine al fumo e alle esalazioni di monossido di carbonio che hanno ucciso Brenda, asul pavimento accanto sul letto sul soppalco.   «Oggi per me è un giorno tristissimo - ha detto ieri la madre di Brenda, Azenete Mendes Paes, giunta dal Brasile a Fiumicino, madre di altri quattro figli - uno dei giorni più tristi della mia vita perché sarebbe stato il compleanno di Del, e tutto avrei pensato tranne che venire a Roma per poter dare una carezza a mio figlio morto». «La nostra battaglia adesso - hanno detto i difensori, gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile - oltre che una battaglia di verità sarà anche quella di restituire dignità a questa persona». Ieri si attendeva la donna all'obitorio del Gemelli. «Non avverrà prima di lunedì - ha spigato l'avvocato Biscotti - Prima occorre il nulla osta dell'autorità giudiziaria».  

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