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I condomini della palazzina F «Denunciata per il chiasso»

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Risalea un mese fa, presentata al commissariato Flaminio nuovo. Lo racconta una delle sue vicine di casa nella palazzina F, al civico 180 di via dei Due Ponti, alla periferia nord di Roma. Parla con la porta chiusa, non vuole essere vista in volto né che altri la sorprendano a riferire i trambusti notturni nel condominio della giovane brasiliana, morta per asfissia nel suo monolocale, per cause che sono ancora incerte. Il firmatario è un romeno, sposato e padre di un bambino piccolo. «Non ne potevamo più - racconta la moglie - Brenda urlava, era violenta. A volte i clienti li portava in casa, lavorava da mezzanotte in poi». Ma non era con i vicini di casa che strepitava. «I litigi - continua - scoppiavano con le altre trans. Erano violenti. Brenda si armava di coltello e cominciava a gridare. Era sempre ubriaca. Cosa dicesse non lo so». La giovane coppia vuole lasciare via dei Due Ponti, cambiare casa. «Prima volevamo andarcene perché non se ne poteva più con quella trans, potevi ritrovartela davanti anche nuda con un coltello in mano. Ora Brenda è morta, mi dispiace per lei, ma noi abbiamo ancora paura. Abbiamo un figlio piccolo. E poi con questo clima che si è creato qui è un incubo. I transessuali sono agitati, violenti, rissosi. Non si vive tranquilli». La notte del 20, in cui morì Brenda, la coppia di romeni dice di non aver sentito alcuno rumore sospetto. Nepppure le solite urla di lei. «Siamo usciti in terrazzo». Fab. Dic.

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