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A "Chi l'ha visto" torna il telefonista

Emanuela Orlandi in una foto diffusa dalla trasmissione Chi l'ha visto

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Sarebbe stato identificato dalla squadra mobile di Roma l'uomo che telefonò nel luglio 2005 alla redazione di «Chi l'ha visto?» dicendo che se si voleva scoprire il mistero di Emanuela Orlandi bisognava andare a vedere chi era sepolto nella Basilica di Sant'Apollinare a Roma. Lo rende noto la redazione della stessa trasmissione sottolineando che «l'uomo che fino a oggi era anonimo, ha a che fare con Mario, il telefonista che chiamò casa Orlandi pochi giorni dopo la scomparsa della ragazza». Così «Chi l'ha visto?» con i vecchi e i nuovi interrogativi del caso Orlandi ha riportato in luce ieri sera particolari importanti per la ricostruzione dell'intricatissimo caso, un giallo vero e proprio che avvolge ancora nel mistero la scomparsa di Emanuela Orlandi, la figlia quindicenne del postino personale di Papa Woytila. La telefonata di «Mario», la persona che chiamò a casa Orlandi sei giorni dopo la scomparsa, e stata trasmessa per la prima volta da «Chi l'ha visto?» ieri sera: ed è stato l'elemento alla base della svolta improvvisa che hanno preso le indagini. Proprio Sabrina Minardi in un'intervista in esclusiva al programma anticipò le conclusioni alle quali sono arrivati ieri i magistrati: ovvero che la giovane sia stata eliminata pochi mesi dopo il rapimento. Insomma, la responsabilità della Banda della Magliana appare chiara e si può dire che la pista dei Lupi grigi stia venendo meno. Sono in molti ormai a ritenere che i nazionalisti turchi sono stati usati dalla Stasi in diversi comunicati con un intento di depistaggio evidente.

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