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La politica: «Grazie Brasile, vederlo libero sarebbe stato terribile»

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.Commenta a caldo con queste parole il ministro degli Esteri, Franco Frattini, la notizia dell'estradizione. «Il mio pensiero - dice il capo della Farnesina - va ai familiari delle vittime di Battisti che hanno finalmente visto riconosciuto il loro fondato diritto ad avere giustizia». La notizia rimbalza nei palazzi della politica. «Grande soddifazione» la esprime anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. L'estradizione «dimostra che il sistema italiano è ovviamente democratico, come sottolineato dall'applauso unanime che in Aula alla Camera ha accompagnato l'annuncio, ma è una doppia soddisfazione perché l'idea che i parenti delle vittime, dopo il grande dolore, potessero subire la beffa di vedere libero» l'assassino dei propri cari «sarebbe stata una cosa terribile», ammette La Russa che sottolinea l'amicizia che lega Italia e Brasile. Un «grazie» a Brasilia arriva anche dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni: «Penso quello che ho sempre pensato e cioè che è giusto che le persone facciano i conti con la propria storia». Per il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, «è il coronamento di un lavoro di anni e l'affermazione di un principio importante e cioè che Battisti è un assassino e non un detenuto politico. Merita di essere recluso». Un po' tutto il governo, da Andrea Ronchi a Gianfranco Rotondi, ha accolto la notizia come una vittoria. Da Palazzo Chigi a Montecitorio, dove il presidente Gianfranco Fini accoglie una decisione del Brasile che «permette di sperare in una rapida e positiva conclusione di una vicenda che ha profondamente turbato l'opinione pubblica italiana». Stesso umore a Palazzo Madama, dove Renato Schifani ha apprezzato il parere espresso dalla Corte. Dal Parlamento europeo, la vicepresidente Roberta Angelilli parla di «giusto epilogo, grazie anche alla battaglia de Il Tempo di una vicenda che ha provocato tanto dolore e sdegno, adesso mi auguro che nulla ostacoli l'attuazione della decisione del Tribunale Supremo Federale. Cesare Battisti dovrà scontare la sua pena in Italia e rispettare una sentenza legittima emessa dalla giustizia italiana ed internazionale».

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