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Otelma, il mago che dall'Msi ha finito per stregare i radicali

Il mago Otelma, 60 anni e tre lauree

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È appena tornato molto rinfrancato da Chianciano - non per una cura idropinica, bensì per il congresso del partito radicale -, dove ha visto approvata all'unanimità la sua mozione «Streghe per la libertà». Un successone. Divino Otelma, primo Teurgo dei Viventi, è soddisfatto? «Moltissimo. In Italia da troppo tempo c'è una campagna persecutoria nei confronti di maghi, astrologhi, streghe e occultisti in genere». Va avanti da molto? «Il caso di Vanna Marchi, nel 2001, è stato il pretesto per riaprire la caccia, anche se la signora era solo una venditrice di alghe. Ma la linea storica risale a molto tempo fa». A quando? «Quarto secolo dopo Cristo». Accipicchia. È molto in là. «Con Teodosio il cattolicesimo diventò religione di Stato, Costantino non c'entra un fico secco. Fu l'inizio di una persecuzione morale che dura ancora. Il Vaticano non ha più, almeno per adesso, un braccio secolare, ma la sua intenzione sarebbe di bruciarci tutti». Addirittura? «Funziona così in Iran oggi, funzionava così in Israele 4mila anni fa. Tutte le teocrazie combattono la magia, che resta un atto di libertà». L'Italia ha mille difetti, ma definirla una teocrazia, insomma... «Ma dove vive lei? I media e le forze politiche si inchinano al messaggio dello stregone bavarese (il Papa, ndr) non perché credano in quel che dice, ma perché porta voti. Per pura schizofrenia si fanno speciali televisivi su sensitivi, santi, beati e miracolati, mentre si considerano cialtroni e truffatori coloro che operano nel settore dell'occulto. Natuzza Evola sì, il Divino Otelma no». Perché i radicali hanno sposato la sua causa? «Ho la loro tessera dal 1975, apprezzo l'atteggiamento non dogmatico, libertario». Si narrano giovanili simpatie missine. «Bah… cose del ginnasio, aderii alla Giovane Italia perché credeva nella difesa dell'italianità, non sapevo neanche del legame con il Msi». Idee politiche in famiglia? «Mio padre socialista, mia madre "nostalgica", ma più per l'anagrafe che per ideologia, il fascismo le ricordava la giovinezza. Quindi delegato democristiano della sezione genovese "Alcide De Gasperi". Non proprio due gocce d'acqua. «Mi iscrissi alla Dc sempre in funzione anticomunista. Poi mi resi conto che era solo un gigantesco ufficio di collocamento e poco più».  Cos'era per lei il comunismo? «I carri armati, il totalitarismo. Quando ci fu la primavera di Praga chiesi di intitolare la sezione a Ian Palach, da buoni democristiani mi risposero che non si poteva, sa, era un suicida…». L'uomo che oggi va in giro con decine di anelli, turbante e caffetano, era nientemeno che un delegato del Movimento cristiano lavoratori. «Vero, nacque da una costola delle Acli, mi guidava lo stesso faro: l'anticomunismo». Parla come il ministro Bondi o il senatore Quagliariello.  «Anche loro parlano di anticomunismo, ma fingono di non vedere un conflitto di interessi grande come una casa, la rovina di questo Paese». Prescrizione breve o lodo Alfano? «Nei tribunali c'è una targa che dice: la legge è uguale per tutti. Non credo sia lì come addobbo». Berlusconi dice che c'è un complotto per disarcionarlo. Cosa gli dice? «Di stare tranquillo. Non solo non cadrà, ma vincerà le prossime elezioni politiche. Si farà eleggere al Quirinale se verrà fatta la riforma in senso presidenziale, altrimenti rimarrà a Palazzo Chigi. Ha creato intorno a sé un sistema fortissimo, cementato dal potere e dal suo alleato principe, la Lega».  E Fini? «Poca cosa». E il Pd? E Casini e Rutelli? «Destinati a rimanere minoranza, a meno di una convergenza al centro di molti moderati delusi del Pdl. Ma è durissima. Farei un esperimento». Maestro, la prego, operi. «Se prendessimo 100 parlamentari del Pdl e li sottoponessimo alla macchina della verità, la stragrande maggioranza si direbbe convinta che Berlusconi ha pagato Mills. Vale così per la gente: sa chi vota, voterebbe anche Riina all'occorrenza, la fedina penale è ininfluente sul voto». Stiamo freschi, Divino. «Ma lei davvero pensa che qualcuno si scandalizzi perché il premier frequenta le minorenni? Intanto andrebbe rivisto il concetto di maggiore età: 14 anni non 18».  Molte critiche arrivarono per la frequentazione di signorine a tariffa, mentre si approvava una legge che inaspriva le sanzioni per clienti e prostitute. «Ma lei crede ancora che i politici facciano quello che dicono? Quanto alla prostituzione andrebbe legalizzata». Lei ha 60 anni. «Chi glielo ha detto?» Internet, un qualsiasi motore di ricerca: anno 1949, mancano il mese e il giorno. «È un segreto. Per l'Inps, è un prepensionato. Per uno che come me crede nella reincarnazione ed è stato anche una Faraona d'Egitto, l'Inps non esiste». Nel 1991 fondò un partito, Europa 2000, che fine ha fatto? «Il partito ancora esiste, teoricamente potrei farlo risorgere domani stesso». Abbia pietà, si astenga. A proposito per chi vota, per chi ha votato in questi ultimi 15 anni? «Non lo dico certo a lei». Ci "predica" almeno il futuro: per chi voterà. «Verrebbe distorto il messaggio. Mi mandi piuttosto l'articolo, lo pubblicherò sul mio sito www.divinotelma.com». Ci sono andato, Divino, ma è aggiornato al dicembre 2008. «Non mi dica... Sono anche su Facebook comunque, se le interessa».

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