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«Il problema non si risolve cambiando nome ai contenitori»

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.Cambiare nome ai contenitori non risolve i problemi». Marina Sereni non nasconde una certa «amarezza» per la fuoriuscita dal Pd di Francesco Rutelli. «È uno dei cofondatori del partito - commenta la vicepresidente dei Democratici -. Ma il suo progetto non mi convince». Perché? «L'analisi di Rutelli è giusta. L'Italia ha bisogno di un sistema di forze politiche in grado di fare le riforme necessarie per sbloccare il Paese. Un obiettivo assolutamente condivisibile. Secondo Rutelli né nel centrodestra, né nel centrosinistra esistono formazioni riformatrici in grado di realizzarlo. Ciò che non capisco, però, è come si possa affidare questo obiettivo ad una forza che, stando alle dichiarazioni di Casini, punta ad arrivare al 15%». Quindi se l'analisi è giusta qual è la soluzione? «Il nostro compito è quello di costruire un partito di centrosinistra in cui trovino spazio queste istanze. Anche perché è ormai chiaro che il bipolarismo è entrato nella testa della gente. Certo, si tratta di un bipolarismo che deve necessariamente competere al centro. Ma non si può pensare di traghettare questo sistema, seppure imperfetto, verso un modello multipolare. Non corrisponde al sentire del Paese. E comunque continuare a divedere i cittadini in destra, sinistra e moderati è un'idea vecchia». Lei perciò non crede che Alleanza per l'Italia rappresenti un problema per il Pd? «Io credo non vada sottovalutato soprattutto il messaggio che viene da Rutelli. La sua è una sfida. E tocca a noi dimostrare che il Pd è la migliore risposta possibile a quelle istanze. Dobbiamo rafforzare la nostra iniziativa costruendo una vera forza riformista. E per far questo, nel sostegno leale a Pier Luigi Bersani, è fondamentale il contributo di tutti». Crede che l'emorragia di esponenti del Pd verso Rutelli sia terminata? «Me lo auguro. Di sicuro mi batterò perché certi episodi non si ripetano. Mi sembra che, nonostante l'analisi pessimista di Rutelli sul Pd, ci siano ancora, tutte intere, le ragioni che ci hanno portato a fondare questo nuovo partito. La sfida oggi è costruire una vera forza riformista».

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