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Il governo inciampa sui deputati assenteisti

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Ilgoverno è stato infatti battuto per due volte di seguito su altrettanti emendamenti dell'opposizione su cui aveva espresso parere contrario. Tutto è successo nell'arco di pochi minuti: con un «uno-due» di stampo pugilistico nell'Aula di Montecitorio sono passati un emendamento dell'Idv ed uno inizialmente presentato da Linda Lanzillotta, che ha aderito alla nuova formazione politica di Francesco Rutelli, fatto proprio dal gruppo del Pd. Nel primo caso, il governo è stato battuto con 263 voti a favore e 259 contrari; nel secondo con 262 si 259 no. Due «botte» determinate dalle assenze nei banchi del centrodestra, che erano chiaramente riscontrabili dalle tribune. Eppure, la maggioranza aveva avuto presagi chiari di quello che sarebbe potuto accadere: nelle prime votazioni, gli emendamenti dell'opposizione su cui il governo aveva espresso parere contrario erano stati bocciati solo con due, tre voti di scarto: dall'Aula, infatti, erano assenti i deputati «rutelliani», impegnati per parte della mattinata nella conferenza stampa del nuovo movimento guidato dall'ex leader della Margherita. Pdl e Lega avrebbero avuto tutto il tempo per correre ai ripari, per richiamare deputati e membri del governo in Aula a votare; ma non ci si è riusciti: solo dopo la prima sconfitta, in Aula sono arrivati nell'Emiciclo di corsa Italo Bocchino e Chiara Moroni. Ma il loro scatto non è stato sufficiente a evitare il secondo «sì» a sorpresa sull'emendamento Lanzillotta; e anche dopo, sui pochi emendamenti dell'opposizione rimasti da votare il risultato è stato sempre sul filo di lana a favore della maggioranza, che è stata nel frattempo rafforzata dal sottosegretario all'Economia Luigi Casero. Il Pdl punta a sdrammatizzare l'accaduto. Tutto sommato, viene fatto notare, la riforma è stata condivisa, come ha confermato il sì unanime sul voto finale del provvedimento. «Il fatto che stamani siano stati approvati emendamenti tecnici dell'opposizione malgrado il no del governo, non sembra affatto un evento di grande rilevanza politica», spiega Simone Baldelli, che sottolinea: «Il testo è passato all'unanimità, anche se fa più notizia, o più comodo all'opposizione, dire che il governo è stato battuto».

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