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Franco: «Bene per Rosy ma sulle donne ci sono ancora lacune»

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QuindiBersani deve passare ai fatti? «Direi di sì. La scelta della Bindi e della Sereni ai vertici del Pd sono un grande traguardo simbolico oltre che di riconoscimento delle persone. E anche se nella sua relazione ha definito prioritario il superamento della discriminazione di genere, Bersani rivela una lacuna». Quale? «Il problema donne non è un punto fra gli altri del programma, ma attiene alla democrazia paritaria entro il partito e fuori anche se ciò esige un rinnovamento della cultura politica. Bersani non può dunque sentirsi assolto mettendo due donne ai vertici». Questo significa che il segretario sbaglia quando dice che non vede discriminazione? «Prendiamola come una battuta. Certamente il Pd, con il 50% di donne in assemblea ha fatto molto, ma non tutto il necessario. Finora le donne sono state sempre ai margini, senza avervi piena cittadinanza. Come si può invertire la rotta? «Tutto il partito e il segretario devono appoggiare la creazione di uno spazio autonomo delle donne in ruoli decisionali, è la condicio sine qua non». Vuol dire che bisogna mettere più donne negli organismi dirigenti? «Sì, me lo auguro, anche se sento circolare solo nomi maschili. Questo percorso congressuale ha visto abbandoni, passaggi e un nuovo schierarsi di molti uomini a favore dell'uno o l'altro candidato.. Adesso si riappariglieranno per fare accordi. Le donne più leali non fanno di questi giochi. Servirà a qualcuno saperlo?»

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