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L'ex governatore: state zitti e vi aiuterò nell'Arma

Piero Marrazzo

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Ci sono due trans, uno biondo e uno moro, entrambi visti insieme a Piero Marrazzo, nelle «spontanee dichiarazioni» di Carlo Tagliente, uno dei quattro carabinieri arrestati per il ricatto all'ex governatore del Lazio. Un racconto nel quale il carabiniere spiega di aver cercato di ricavare dei soldi dal video a causa della «grave situazione familiare» in cui si trovava e di averlo distrutto, insieme ai suoi complici, intorno alla metà di ottobre «perché eravamo molto preoccupati e ci stavamo finalmente rendendo conto che era un grosso errore». Tagliente racconta che «nei primi giorni di luglio», probabilmente il 3, un suo confidente - Guianguarino Capasso, poi morto d'infarto - segnalò a lui e al suo collega Luciano Simeone «che si stava svolgendo un festino con dei trans all'interno di un appartamento in via Gradoli». I due militari andarono sul posto (era verso ora di pranzo), bussarono, qualificandosi come carabinieri. «Aprì un viados di pelle scura, moro di capelli. Noi entrammo e ci trovammo di fronte una persona di sesso maschile che riconoscemmo subito essere il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Alla vista di questa personalità ci trovammo in gravissimo imbarazzo» anche perché Marrazzo era seminudo «per cui non sapemmo veramente cosa fare».  «Lui ci pregò con gli occhi lucidi di non fare nulla perché ci diceva "io ho una mia dignità e la mia posizione... vi prego... aiutatemi... saprò ricompensarvi vi aiuterò nell'Arma". Quindi ci disse che avrebbe potuto aiutarci se volessimo un trasferimento». Lo stesso Tagliente aggiunge che, non avendo individuato «nessuna cosa pertinente a qualunque tipo di reato» e visto che non sapeva «veramente cosa fare» insieme al suo collega decise di andarsene «senza fare nulla per timore della personalità. Prima di andarmene - continua - su sua richiesta, gli lasciai l'utenza... che utilizzavo normalmente per i contatti con i confidenti». Un'utenza di cui però il carabiniere si sarebbe disfatto «circa 10 giorni dopo perchè ero intimorito, imbarazzato dalla possibilità che lui potesse chiamarmi... non volevo ricevere la sua chiamata». Sempre a dire di Tagliente, «circa 15 giorni dopo» lo stesso confidente gli disse che «era entrato in possesso, senza specificare come, di un video che ritraeva il citato presidente Marrazzo mentre si trovava in compagnia di un trans in atteggiamenti ambigui». Il trans non era però lo stesso perché «era un trans biondo, questa volta». Nella stessa stanza, su un tavolo c'era «un piatto con delle strisce di una sostanza bianca polverosa». Il carabiniere aggiunge che Capasso gli dette il video, che lui e Simeone nascosero «in una zona di campagna sulla via Trionfale vicino al ponte nuovo».

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