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«L'Ente è paralizzato. Subito le elezioni»

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.In ogni caso, «i cittadini del Lazio hanno diritto a più rispetto». È lapidaria il ministro della Gioventù Giorgia Meloni nello stigmatizzare la «scelta ambigua» di Piero Marrazzo di autosospendersi dalla carica di governatore del Lazio senza tuttavia rassegnare le dimissioni, impedendo così le elezioni regionali anticipate. Ministro, la scelta di Marrazzo di autosospendersi desta più di una perplessità dal punto di vista politico e istituzionale. Che idea si è fatta? «Non si possono piegare le regole democratiche a proprio uso e consumo. Il Partito democratico ha consigliato a Marrazzo una scelta ambigua finalizzata soltanto a prendere tempo. La sinistra in difficoltà ha bisogno di riorganizzarsi e per farlo vuole procrastinare il più possibile il voto nel Lazio, mettendo, per giunta, alla guida della Regione una figura non legittimata da alcun voto popolare. È un atteggiamento arrogante e irresponsabile nei confronti dei cittadini. Le dimissioni si danno oppure no». A questo punto c'è il rischio di un immobilismo di fatto della Regione. E le criticità da risolvere continuano ad essere tante. «Il problema è proprio questo. Le regole democratiche sono fatte per governare i meccanismi istituzionali e dare risposte concrete ai cittadini. Non si possono perciò piegare alle necessità della sinistra in crisi. Le gravi emergenze che attanagliano la Regione Lazio e i suoi cittadini non possono attendere i tempi dell'avvilente epilogo dell'amministrazione Marrazzo, che comunque in cinque anni ha fatto davvero poco o niente per emergenza rifiuti, sanità, lavoro e sviluppo. La Regione rischia ora la paralisi per altri sei mesi. Una cosa inammissibile e inconcepibile. I cittadini del Lazio pretendono una guida stabile scelta da loro. Per questo sono necessarie le elezioni anticipate». A questo punto cosa auspica? «Mi auguro proprio che il nuovo segretario del Partito democratico, chiunque sarà, dia un segale di rottura e di discontinuità rispetto al passato, anziché soggiacere ai soliti giochi di palazzo. Si vada quindi a elezioni anticipate, i cittadini del Lazio non possono aspettare e ne hanno il diritto».

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