Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Caso Marrazzo, via all'interrogatorio

L'ingresso del Carcere Regina Coeli

Dal Pd pressing sulle dimissioni

  • a
  • a
  • a

Nel carcere di Regina Coeli il giudice dell'indagine preliminare Sante Spinaci ha cominciato l'interrogatorio dei quattro carabinieri della Compagnia Trionfale coinvolti nell'indagine riguardante il presunto ricatto subito dal governatore della Regione Lazio Piero Marrazzo, sono il maresciallo Antonio Tamburrino e i carabinieri Luciano Simeone, Carlo Tagliente e Nicola Testini. All'interrogatorio che dovrebbe concludersi con la convalida dell'arresto subito dai quattro nei giorni scorsi è presente il pubblico ministero Rodolfo Sabelli che rappresenta l'accusa. In attesa dell'inizio dell'interrogatorio il difensore di Antonio Tamburrino, avvocato Mario Grifo ha fatto un pò la storia del sottufficiale precisando anzitutto che a lui si contestano le accuse di ricettazione e di omessa denuncia, accuse conseguenti al fatto che era toccato a lui il compito di commercializzare il video che ritrae Marrazzo nell'appartamento del trans. Secondo il penalista Antonio Tamburrino non è uno dei carabinieri che il giorno in cui è accaduto il fatto salì nell'appartamento del trans dove fu girato il filmato che si è poi tentato di vendere a compagnie televisive o a quotidiani. È Tamburrino che con un biglietto ferroviario acquistato dall'agenzia Masi di Milano la quale avrebbe dovuto acquistare il filmato raggiunse Milano da Roma. L'avvocato Grifo ha aggiunto che l'indagine che ha coinvolto il suo cliente è cominciata praticamente il 20 ottobre scorso quanto Tamburrino subì una perquisizione a casa e consegnò il cd contenente la riproduzione del video, cd che però era stato dallo stesso Tamburrino reso inservibile, nonchè il biglietto per il viaggio da Roma a Milano. Due giorni più tardi il sottufficiale fu chiamato al Comando generale e tutta la storia è venuta a galla. A Tamburrino come si è detto sono state contestate le accuse di ricettazione e di omessa denuncia proprio per non aver informato i suoi superiori dell'esistenza del video. Quanto alla posizione attuale il penalista ha detto che il sottufficiale sicuramente stamattina risponderà alle domande del giudice Spinaci. «Io chiederò -ha detto il penalista- di non convalidare l'arresto considerato che da quanto emerge dall'indagine non risulta la possibilità che Tamburrino possa sottrarsi con la fuga alle indagini o inquinare le prove». Secondo l'avvocato Grifo fino al momento di questi fatti che lo hanno travolto Tamburrino ha avuto una condotta irreprensibile e non c'è stato mai motivo di dubitarne. È a Roma da due anni è sposato con figli. Secondo il penalista c'è poi da considerare che il suo ruolo in tutta la vicenda è stato soltanto quello di portare da Roma a Milano il video incriminato.

Dai blog