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Sul «papello» i magistrati sono dubbiosi

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Ilfoglietto spiegazzato con le 12 richieste di Cosa nostra presenta infatti una serie di incongruenze che i magistrati hanno subito sottolineato. E a rendere la vicenda ancora più intricata è l'assenza del «papello» originale, che rende impossibile tutta una serie di esami calligrafici che attestino provenienza e la data di produzione del documento. Ciancimino jr ha assicurato che consegnerà il manoscritto autentico la prossima settimana. Forse già lunedì, quando dovrà comparire nuovamente davanti ai magistrati di Palermo e Caltanissetta. I punti del «papello» che lasciano perplessi gli inquirenti riguardano, il primo, il riferimento alla «chiusura delle supercarceri». Ciancimino jr, e poi Martelli (nella foto) e Ferraro, sostengono che la trattativa cominciò tra il 23 maggio e il 19 luglio del '92, a cavallo delle stragi di Capaci e via D'Amelio; allora, però, le prigioni speciali per i mafiosi non erano state ancora istituite e i boss erano detenuti negli istituti di pena ordinari. E poi c'è il cenno al «riconoscimento dei benefici ai dissociati». Quello di una possibile dissociazione di alcuni capimafia, infatti, è un capitolo della storia di Cosa nostra che le indagini collocano nel 2000.

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