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Il Capo dello Stato apre all'abrogazione del reato di vilipendio

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Daquando la Procura di Roma ha indagato Antonio Di Pietro e il direttore di Libero Maurizio Belpietro per vilipendio al Capo dello Stato. E ieri è sceso in capo il diretto interessato. «Per quel che riguarda - ha detto Napolitano - l'articolo 278 del Codice penale, non toccato per altro dalla riforma dei reati di opinione di pochi anni fa, chiunque abbia titolo per esercitare l'iniziativa legislativa può liberamente proporne l'abrogazione. Giudichino poi i cittadini che cosa è libertà di critica e che cosa non lo è nei confronti delle istituzioni, che dovrebbero essere tenute fuori dalla mischia politica e mediatica». E le parole del Capo dello Stato sono state accolte con soddisfazione sia nel Pd che nel Pdl. «L'apertura del presidente Napolitano riguardo alla possibile abolizione del reato di vilipendio al Capo dello Stato - ha detto il vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello - è coraggiosa e positiva. I parlamentari del Pdl si avvarranno senz'altro di questa disponibilità». Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente dei senatori Democratici Anna Finocchiaro: «Da Napolitano sono venute parole importanti riguardo alla possibile abolizione del reato di vilipendio al Capo dello Stato. Anche sulla base di questa sollecitazione, il Parlamento se vorrà potrà lavorare in questa direzione».

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